Mario Boneschi - Il Partito d'Azione e la democrazia

·il P. d'A. dalla democrazia cristiana. Questa ultima non predica apertamente la conservazione della monarchia, ma ne è in fatto il sostegno più attivo, organizzato ed efficiente. Appunto perchè ufficialmente agnostico, il partito democristiano può seguire con successo la causa della monarchia, che è troppo screditata per essere difesa apertamente. Del resto la stessa posizione di agnosticismo su di un problema capitale, è grave insufficienza per un partito. I partiti, che sono « gli occhi del . suffragio universale », come li definiva Ferrero, hanno anzitutto il dovere di chiarire ·al popolo i problemi e di prospettarne le soluzioni. La questione delle istituzioni non è che uii. aspetto della incerta -posizipne del partito cattolico nella vita moderna. Ufficialmente questo partito è aconfessionale, ma tutti sanno che esso si basa sulla rete delle organizzazioni cattoliche, che la su~ macchina elettorale è costituita dalle parrocchie, che i suoi centri di cultura sono quelli religiosi, e che solo cattolici osservanti, militanti e intransigenti possono trovare posto nel partito, il quale, avulso da questo complesso di interessi e di tradizioni, non avrebbe sul terreno politico alcuna ragione di essere. Un partito dunque che ha una qualifica aconfessionale~ la quale non risponde alla sostanza, un partito che raggruppa i suoi aderenti non secondo criteri politici, ma per forza di suggestione e di propaganda della organizzazione religiosa, non è un elemento di semplificazione e di chiarezza nella vita politica di un paese. Infatti la Francia, paese cattolico, ma dove lo· spirito _di logica e di chiarezza sono assai vivi, non conosce il partito cattolico. Tale partito è necessariamente eterogeneo perchè le moltitudini unite 23 Biblioteca Gino Bianco

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