Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

51 gerc troppo. (1) E ùove SI e fatto qualchè lunario , non si pensa sempre all'ammenda. Si poteva rimed~are al male col sospendere gli effetti della legge. Lo stesso impetuoso Garibaldi che avea messo fuori una disposizione a carico delle m~nse vescovili, ebbe l'avvedimento di rimutarla. Governi nuovi non dovrebbero irritare nè offendere nessuno. Si poteva anche nel promulgare il Decreto distinguere fra Decime PeTsonali o Sacramentali, e PJ·cdictli o Dominicali, c quelle come più invise estirpare subito, e tenere in vita le altre almeno qualche anno più. (2) Invece si è ambito regalare ai proprietari; ai quali, in genere, non costava poi troppo un simile aggravio; trattandosi di fondi pressoché tutti di nuovo acquisto nel quale la decima, come un debito alle chiese, avea fatto parte di sottrazione. Potevasi anco affrancare la Decima, come adoperò la monarchia Austriaca nel 49; e coi denari ri - scossi provvedere al co!lveniente indennizzo de1 parrochi. :Ma allora si andava poco a' versi dci possidenti che lamentavano inconsolabilmente questa ve?·- gogna del medio evo. E in fin delle fini , quando si era statuito per legge, che almeno 803 franchi toccassero ai più bi so- ( l ) Il Governo provv ìsorio toscano si era proposto hattere altra via. Riscontra la nota alla Lettera D. (2) Qualchè savio Governo italiano ha tcstè adoperalo così. ConsuHa la nota a Lcitera E.

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