Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

58 LA TORRE DI NONZA Oh! = E chiamasi di Bonifazio, o di San Bonifazio, che questo pm· lo appunto non vi so dire, quantunque io tt·overei convenevole che anche i matli avessero a avere il loro santo p1·otettore a modo c a verso; ed io vi assicm·o , pr·ete mio , che non sa1·ebbe il meno affaccendato in paradiso. Ora accadde che certo gent.iluomo parmigiano, ristucco fino agli occhi di convcrsm·c con quelli che in Fi1·enze godono fama di savi , volle vedere se gli riu scissci'O meglio a fagiuolo i matti: detto fatto e senza ce1·imonie, fu messo dentro con gli alt.ri. Notate, che questo non pado a caso, imperciocchè adesso la bisogna cammina dive1·samente, c per entrare nello spedale dei matti ci vuole la licenza del gove1·no ; quanto a entt·at·e tt·a i fur·fanti non ci è mest.iero licenza, prima perchè questi .non istanno chiusi, ma vagano , e trovansi colà dove non si dovrebbero trovare, c poi insieme uniti non compongono spedale , bensì confr·aternita illustrissima , t·everendissima, ed anco talora , rna di ra1lo , chim·issima. Dunque il parmigiano ent.rò in San Bonifazio, c quivi subito usando i modi di perfetta urbanità, gli si profl'erse a guida un uomo, che alle vesti e agli atti gli parve avere ad essere di colot·o che guardano non già dei guardati; e sempre più venne in questa opinione confermandosi udendo da lui il nome di ogni perduto dello intelletto, le canse delle infermità, gli accidenti di quelle, i molteplici rimedi adoperati pet· rincerle, la speranza più o meno prossima di guarit·le, e le disperate affatto. Per ultimo arl'ivarono in cer·ta appartata celletta dove incontrarono un giovane di forme rare assorto nella preghiera : = Qnesti , la guida. favellò , gli è il più amoroso uomo, ehe nel volgere dei secoli

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