Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

40 U TOIUIK DI NOl'i l .\ nello aceto. No signore, il sole di Roma non si •·assomiglia a quello di Strasburgo, ma la 'pena potrà passare pc•· suo cugino; infatti ([Uesto tre quarti dell'annq ha l'aria del tagliabo•·se che scivola di capannella in capannella per pama degli sbi1·ri che agguantatolo non lo ammanettino, mentre l'altro cinque sesti dell'anno apparisce come si addice al compare del giorno figliuolo della Aurora, nella foggia 1wecisa che Lorenzo l..ippi cantò : E Febo , ch'è il compar già con la cn ppa E con un bel vestito di broccato, Che a nolo egli ha pigliato dall'ebreo, Tntlù ~plendr.ntc vicnscne al cot'l.ro (2t ). " Ot·c ben lunghe cd ore io mi sono t•·at.tenuto sopra il lito estremo delmm·e, ed ho notato come un'onda spezzavasi tra·gli scogli pet·petuamcnte diversa dull 'onda successiva. La stagione, il luogo, l'ora, la luce, l'aere, la tert·a e l'erba fanno differente la scena. ~è qui giace la causa principale della diversità , sebbene nel modo col quale gli uomini ritt·aggono gli oggetti circostanti c contemplati;· di che piglia espct·imento da quanto io ti propongo: fa di allogai'e il tuo ritratto scolpito o di - pinto ad un collegio di maestri: quantunque tu gli abbia scelti tutti valorosi nell'arte che professano, c facciano opera cg•·egia, le tue immagini non gli usciranno dalle mani uguali fm loro: che ognuno di essi lo avril effigiato con moto, affétto c gradazione di colore dissimili; e non pertanto ognuno ravviserù sui mohiplici dipinti molto di leggieri il tuo medesimo ritratto. Ancora, descrivonsi le cose non per quello che hanno di sostanziale o di forma, bensì, e troppo più largamente, pei .pensieri e per gli atTetti che valgÒno a suscitare nell'anima tna : onde di subito tu compt·cndi quanto

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