Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

i M LA TORRE DI NONZA la Libertà a noi mandata di Francia , io vorrei con questa mano sagrifical'la, consacrandola vittima maledetta agli Dei infernali ... Costei per dit·itta linea. discenderebbe da quella Libertà che Nerone t•estituiva alla Grecia. · ~ = Oh ! il soverchio rompe il copet·chio, esclamò ~Iamet·to levandosi dall' erba dove egli si era fino a cotesto punto mollemente giaciuto; e tu incominci ad avere torto marcio, Sevet·o. Uditemi bene, che forse io vi dirò senza ammannimenti cose le quali giovet'anno meglio dei paroloni vostt·i. A me la natura fu avara d' ingegno, che rassomigliasse al tuo Orazio e ne la ringt·azio col cum:e, dacchè buono sei, ma dietro i capricci, le civetterie e l.'chbrezza. dell'at·te dubito forte, che alcuna particola del tuo cervello svapori; del cu01·e troppo più. A te, Eleuterio, la Musa gettò sul capo Ùn trattato di teologia • e perchè stai s~rio sempre ti sembra non essere talvolta matto , l' entu-. siasmo, io non lo nego, vuolsi tenere per fiamma divina; ma poni mente, ella più spesso arde di .quello che illumini: nè profeta tutto , nè tutto argomentatore, presso coloro che li ascoltano le aie della tua poesia nuocono al tuo ·compasso di politica. Quanto a Severo, che dovrò dir·ti io? Miseria grande è la tua, imperciocchè io . ti veda dalle mani medesime dello am01·e , stupendo caso ! tt·adito in mano all'odio. La passione; come si narra, che Tetide adop~rasse col figliuolo Achille , presòti pm· una gamba ti tuffò tre , quattro volte e sei dentro un Acheronte di bile. Lo stesso diavolo, quando s' industria sedurre anime, assume sembianze di angiolo; quale arte e qual consiglio il tuo di angiolo, che veran1ente sei, farti demo· nio? T1·a voi io sostengo le pa1·ti del dil'itto senso ::

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