Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

:W! U TORRE DI NONZA pos1i, impolenza ad operare eon senno, con affetto, e eon effetto ; ragiofl'e ultima la mitraglia. Il popolo no, bensì la plebe fu lt·atta fuori dal bordello, e dalla taveJ·na, per traboccarla lacerata dentro ai sepolcri. Consolati, Severo, la Ubertà non muore; ella si rinnuova nelle sue stagioni , come fa l' uomo fìnchè non abbia fl•ovalo la eterna primavera, il suo Eden, donde per colpa altrui venne bandito, e dove pei meriti suoi e b'Tazia di Dio ha da rient1·are. NuJJa andò disperso, nè il minulo del tempo, nè l'atomo deila materia; la terra fu dissodata intera; nel seno di lei con maggiore fiducia era deposta la semente santa, studiata con alacre assiduità adesso se ne conosce meglio la coltura, come meglio si conosce e il tempo della messe e il modo di batterla , e le industrie per cons_ervarla , e la ragione di alimentarne quelli che ci succedet·anno nel t1·amite della vita. Ot·a la copre la neve, ed il rigore del verno vi stride sopra, ma le nevi e l'inverno sono ~ecessarie alle raccolte , come le vai'Ìe, moltiplici, e tutte immani tirannidi alla Libertà. Non istupirti se fra le immagini dei promotori della Libertà lt'0'7erai quella di qualche tiranno: anco Giuda fu apostolo. Noi rinfacciamo alla Francia la colpa di non averci steso la mano, ella potrebbe a posta sua rampognarci di non averle in tempo opportuno sporto la nostra. La For . tuna rincorre la Occasione sopra la sua medesima roota; e noi lasciammo ch'ella fuggisse via, stupidi della Vicenda inaspettata, e(l imprC)YVidi del come as ~ gnantarla, c del come tenerla. Impariamo nel dolore, ffi(lditiamo nelle tenebre, assai si confà il buio a~ r>ensieri profondi: intanto persuadiamoci di questo, . che dove i divcl'si popoli dello univm·s0, o pel' lo meno , t}ne111 della Europa non corrispondano conveniente-

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