Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORRE DI NONZA i35 = Anche questo si accorda. = Quinto : il signot· maresciallo somministl·et·à cavalli, somieri e carri pel tt·aspOI·to , fino al quartiere generale di Murato, delle armi, cannoni , e tutti insomma gli oggetti rammentati nel capitolo quarto. = Questo patto non posso accordat·e. = Signore ! che angoscia: andatevene dunque a ripigliat·e il fuoco. = Ma no, ma 110 ; io me ne andrò a t'agguagliarne H signot· maresciallo, ed in breve ot·a tomerò con la risposta ... = Andate. = Fra dieèi minuti torno ; e così mt auguro sptcciarmi, che lascio qui il tamburo. = . Anzi lo menet·ete con voi : niente m·ge, andate e tt·attenetevi a vostt·o agio. " Tomò il capitano, come pt·omisr pt·es1o , ma in mezzo ad un diluvio eli parole fece capit·e che i due capitoli non si potevano accettare; supplicava il conte volesse scusarlo il signot· comandante, considet·asse che con fot·ze tanto preponderanti egli sarebbe aspramente t·ipreso , forse sottoposto ad m1 consiglio di guert·a se avesse con'cesso facoltà al presidio di osteggiare i soldati del t'e meutre durava la impt·esa; circa al fornimento dei mezzi di traspm·to per le munizioni, m·mi ed arnesi loro, essct·e cosa non pure insolita, ma contraria alle regole: anzi avet·e cet·tamente a conoscere il signor comandante l'antico dettato accolto così nelle faccende civili come nelle militari , che non si hanno a ~avare le armi di casa al nemico; e qui sproJoqui, lodi e sciolemi ch'et·ano un finimondo. Il capitano Giacomo ascoltò pacato, e sevel'o l'ispose: = Parlamentario, udite : io vo' pt·ovat·e al signor

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