Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

LA TORRE DI NO ' ZA t3t forza sovet·chiante, o persuaso che in cotesto fatto non fosse a farsi avanzo di gloria. « Intanto i Cana~·csi contemplavano dall'alto fot·- mata la colonna di àttacco, i granatieri pronti a prorompere, allestite le scale: nella aspettativa dei supremi casi palpitavano, il dito sul grilletto, il capo adagiato sul calcio dello schioppo, un occhio chiuso, l'altro teso su la canna ·che mirava un soldato della compagnia assalitrice. Dopo l' ultimo tiro sparato dalla Torre il quale aveva così stt·anamente malconcio i Ft·ancesi , essi lo vedevano apet·to, OI'mai non avanzava altr·o che morire lasciando però la rovina di Nonza monumento òi terrore a1lo ingiusto nemico. "' Le porte del mut·o dell ' ultima cinta cascano sotto le piccozze dei guastatori abbattute , e dall ' apertura entt·a subito, stupendo a vedersi! il capitano Vaudemont seguitato da un solo tamburo, e muove quattro passi o sei che potevano riuscirgli funesti; allora sventola un bianco pannilino attaccato su la punta della spada , e poi si fet·ma quasi aspettando la risposta. Dopo spazio convenevole di tempo intorno al palo dove in cima della Tol'l'e si agita la bandiera còrsa fu visto inalberare un pennoncello bianco. Allora il capitano Vaudemont accompagnato sempre dal tamburo incominciò a salire franco l' et·ta , ed avrebbe proseguito fin sotto la Torre se una voce non fosse scesa dell'alto a fermarlo come impietrato ; e questa voce protferita dal capitano Casella di sul ballatoio diceva: = Alto la! Chi viva? = Parlamentario di S. ~1, cristianissima. = E che cosa vuole da me il parlamentario di S. M. cristianissima ? = Aprite la torre e vi esporrò il messaggio.

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