Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

:f.06 LA TORRE DI NONZA pitosa e gioconda; per ultimo chiudevano le danze i giovanòtti e le fanciulle più celebrate in cotesti giovanili sollazzi, e fino a quel punto tenuti in disparte ballando la spada ed il ladro. Intanto il popolo fuori di casa volendo anch'egli partecipare alla gioia_della famiglia, ravviluppavasi saltando sul prato·in certe maniere ·d' intrecci cui allora appellavano la marsiliana, la vz'ta d'oro, la tarantella·.e la cara scena. · « Par;titi gli amici ed i parenti meno prossimi, restavano i. privatissimi così uomini come donne in casa, dai quali era condotta la sposa nella camera nuziale; allora qu.ello stesso giovanetto ch' ella aveva tenuto sopra le ginocchia in chiesa mentre si celebrava la messa, saltato sul letto ci si rotolava da cima in fondo a più riprese, poi ci menava a sedere la sposa: quivi egli scioglievale le scarpe , ed ella , agitati i piedi, le lasciava cascare, non senza prima averci- intromesso qualche moneta che il garzone si pigliava per mancia. Forse anche cotesto era augurio di fecondità, ma donde l'uso ci venisse non l'ho potuto sapere. « Il giot·no dopo le nozze la sposa compariva col caloscio t·osso, e lo adoper:wa per tutto il tempo chiamato la costa, ch'era l'accompagnatura delle donne del parentado vestite a festa col mantile lungo per le tre domeniche consecutive alla celebrazione del matrimonio, come le tre domeniche prima la sposa aveva obbligo di portare appeso al collo il fiocco ovvero go- ~itolo, composto di nastri screziati, sostenuto da paternostri, ornamento col quale costumavano eziandio seppellire i cadaveri dei pargoli e delle vergini. E qui ha termine il racconto dei riti 1!doperati un giorno dai Còrsi per le nozze loro (H l . « Però, riprese a dire il vecchio, queste erano feste

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