Discorso del commendatore Marco Minghetti presidente del consiglio detto il 28 e 29 giugno ...

75 Per me questo è un risultato così grande e fecondo che compensa a gran pezza tutti gli altri inéonvenienti, e io trovo che la vera fu sione degli animi, la vera unità deg·li spiriti, la vera nazionalità degli affetti si compiono in quell' esercito che è la nostra gloria , il nostro orgoglio. (Bravo ! Benissimo !) Non parlo neppure della unificazione militare , per la quale è mestieri di mantenere l'esercito in queste grosse proporzioni sino a che non sia compiuto tutto l'anno '1865, imperocchè soltanto col principio del '1866 tutte le provincie d' Italia ·si troveranno rappresentate nell'esercito da un numero di classi e di soldati proporzionato alla loro popolazione. A quell'epoca la perequazione avrà luogo anche in questo, che è il più grave di tutti i tributi; ma prima non potrebbe essere fatta . Noi crediamo du.nque che sarebbe un male assottigliare l'esercito. Ma vi ha di più, o signori, vi ha la situazione d' Europa, la quale voi non potete disconoscere avere in sè molta gravità. Signori, l'Europa si trova og·gidì in questa situazione: per una parte ella fa sforzi immensi per evitare la guerra; giova eg·li il provarvelo? Ne avete dinanzi agli occhi recenti esempi: dall' altra parte ella sente la impossibilità assoluta di assettarsi in una st abil e pace. E quale è l'attitudine

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