Marco Minghetti - Discorso alla Camera dei deputati il dì 12 dicembre 1863 ...

9 Insomma io stimo, considerando la situazione di altri Stati d'Europa, e i loro debiti pubblici raffrontati col nostro, che _il nostro debito fluttuante non sia tale da allarmare pel presente, nè da far temere per l'avvenire. Supponendo dunque che si possano ven~re i beni demaniali per la somma che ho accennato nella parte straordinaria del bilancio, anzi, supponendo pur solo che da quella vendita non si abbiano per ora più di 80 a l 00 milioni, io credo che il servizio della tesoreria pel1864 sia compiutamente assicurato. Tale è la mia opinione, che non esito ad esporre dinanzi alla Camera; e io credo che in questa parte gli scrupoli dell'onorevole Saracco potranno essere chetati. Ma non basta aver parlato dell'andamento del servizio della tesoreria. Vi ha grande differenza tra il parlare della situazione del tesoro e della situazione :finanziaria, ed io vengo a questa. È mio obbligo discorrerne, e discorrerne largamente. Risponderò così anche su questo capo alle osservazioni le quali mi son state fatte da vari banchi della Camera. Signori, il piano finanziario che io ebbi l'onore di svolgere nella seduta del 14 febbraio 1863 si fondava prima di tutto sopra una distinzione ben recisa fra . le spese ordinarie e le spese straordinarie. Io non posso non ripetere che l'Italia per molto tempo avrà mestieri di spese straordinarie alle quali dovrà far fronte con risorse straordinarie. Ciò che importa sommamente, ciò a che bisogna che gli sforzi del Governo, della Camera e del paese cospirino con tutta l'energia, si è al pareggio delle spese ordinarie colle rendite ordinarie.

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