O.C. Grossi - La legione Bertet in Grecia

-ilzante movimento in avanti del nemico e cominciarono la ritirata su Arta. La battaglia era iìnita. Quello di Grimbowon fu il combattimento più micidiale di tutta la campagna. I greci lasciarono sul campo ot tocento morti ed ebbero seicentotre feriti. Le perdite degli uflìciali, fra morti e feriti raggiunsero la cifra di trentadue. Questi ragguaili precisi li ebbi da un ufiìciale d'artiglieria, nativo di Corfù e che parlava del combattimento con le la~:rime agli occhi. - Non c'è più nulla da sperare, mi diceva. La co1pa è di Manos che non ha saputo o voluto provvedere. E siccome io gli feci osservare che il senso di quelle parole, suonava accusa di viltà o di tradimento, egli seguitò: - Vi farò la semplice narrazione dei fatti e vi lascerò giudicare in base ad essi. Neli'Epiro, non si dO\'rebbe combattere, a quest'ora. La guerra alla Turchia fu dichiarata il giorno ir. cui ricorre la nostra Domenica delle Palme. Il venerdì santo, intendete, cioè dopo soli cinque ~i orni, il nostro esercito era sotto I annina. !annina era il nostro obbiettivo neii'Epiro. Caduta quella città in mano nostra, i turchi avrebbero dovuto abbandonare la regione. Sapete quello che avvenne? L'avanguardia greca giunse a meno di due ore da Jannina. - l turchi avevano avuto sentore della nostra marcia e si apprestarono alla ritirata., mentre la popolazione festante acclamava i greci ed inalberava la bandiera greca. Le nostre truppe presero allora contatto col nemico, credendo di essere sostenuti dal grosso del corpo, composto di quasi ottomila uomini. Ma l'aiuto non venne. La guarnigione turca tentò un colpo decisivo e dalla difensiva passò all'offensiva, obbli·· gando i nostri a retrocedere. l nostri ripiegarono pian piano, ri - spondendo sempre al fuoco nemico ordinatamente ed attendendo il resto d• lle truppe. Il grosso delle truppe, amico mio, "ra a set ore dall 'avanguardia, aveva perduto il contatto con questa e non potè sostenerla nell'attacco. La ritirata, allora, si mutò in fuga e per l'imprevidenza di uno solo, in luogo di biva~care sotto Jannina, l'intero t>sercito dovette ritirarsi di fronte ad un nemico debolissimo di forze, il quale da quel giorno, non ha abbandonato una sola delle posizioni conquistate e che oggi ci ha ricaccia-

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