O.C. Grossi - La legione Bertet in Grecia

-50- - Si - Ricciotti ne ha molli, con lui : credo che oltrerassino i duecento - Sono tutti coloro che intendendo combattere per la Grecia non vogliono combattere per il re. E rivolgendosi al garibaldino, gli domandò se aveva detto bene. · L'altro approvò col capo ed aggiunse a mo' di giust ilì· cazione : - Vas ilers Kakò (cattivo re !) Quel re è condannato. • • * Il Signor Rallis si credette ir. dovere di confermare la tradizione della fede greca. . Nè la sera, nè il giorno seguente si curò di dare gli ordini per l'a'ccasermamento della legione e per il vitto ai volontariQuesti, sottoposti al nuovo genere di tortura di starsene semprt seduti, cominciarono n far sentire le loro lagnanze. Dovette in tervenire il colonnello, il qu aie, dopo aver atteso invano le di· sposizioni che avrebbero dovuto essere emanate, si recò al ministero, ove con grande sua meraviglia apprese che colà si ignorava perfino l'arrivo della legione. Bertet prese subito il suo partito e si recò difilato dal signor Rallis, al quale parlò in termini tanto energici e non ammettenti repliche, che il presidente del consiglio ordinò che la legione fosse inviata alla 1• caserma d'artiglieria e che agli uomini fossero subito distribuite le coperte da campo - Si potettero avere soltanto 108 coperte per trecento uomini circa ! Al vitto dei volontari. per quattro giorni, provvide. comt gtà aveva fatto a bordo del Samos, il colonnello Berte! pagando del proprio. Era la seconda volta , in breve termine di tempo ed m occasioni in cui gli sarebbe stato facile esimersene senza che nessuno pote&se muovergli appunto, the egli metteva il suo danaro a disposizione della legione : e quella non fu l'ultima. La campagna di Grecia. fu per questo uomo - contro cui senza una ragione al mondo si scagliarono giornali e giomalisti quasi obhedissero ad una parola d'ordine - un continuo succedersi di

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