Giuseppe Ferrari - L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851

' • 40 La rivoluzione è il diritto di ogni uorno di /essere libero, di non vivere se non cittadin? nello Stato dove nasce, di non ratificare il contratto socjale se non sulla base dell'eguaglianza, di ripudiare ogni dominazione spirituale e temporale, ogni autorità religiosa e politica. Questo diritto si attua necessariamente nei confini dello Stato; se lo Stato è monar- 1 chi co lo rende repub,licano, se aristocratico lo rende ~ den1ocratico, se oppresso Jo rende libero. L'atto decisivo .per cui la rivoluzione si costituisce consiste nella riunione dei rappresen tanti del popolo, qualunque ne sia il 'nome o la forma; l'assemblea non può· esprimere se non la volontà dello Stato, non può · · essere la: volontà dello Stato se non alla condizione di rimanere nei dati organici del paese, e di rappresentare una moltitudine di uomini previan1ente or- . . ganizzata dall'educazione, dai costumi, dalla necessità di combattere uno stesso governo, dalla neces ~ sità di respingere Ulla stessa ingiustizia. In ogni Stato l 'il diritto della rivoluzione è assoluto; ogni Stato ha il diritto di essere republicano senza consultar~ la potenza o l'impotenza de' suoi vicini; ogni Stato ha il diritto di' essere libero senza consultare la libertà o la servitù degli altri Stati. Ora gli Stati italiani sono distinti, senza ·patti reciproci , senza dieta, senza alleanze, senza alcun legame-, tranne il doppio do -. minio del papato e dell'impero, che abbracciano altri popoli dell' Europa. L'Italia ha otto centri; il di-~ ritto esige adunque che in tutti li otto centri si produca la rivoluzione, che vi convochi otto assen1blee , ' l l l l

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