Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

7 e il toscano Alessandro D'Ancona (r), il vercellese Giuseppe Levi, furono i precursori; ad essi seguì quella plejade di uomini d'altissimo intelletto e di grande carattere, che al Governo, nella Camera e nel Senato, nelle milizie, nella finanza, nelle scienze, nelle lettere, nel foro e nella magistratura, nei commerci, nelle industrie, posero le virtù innate della raz.za a servizio della grande causa. Così si è avverato in Italia più di quanto pure è successo negli altri paesi moderni, che, numericamente pochissimi, gli israeliti in tutte le carriere, ma sopratutto in quelle che richiedono specialmente intelligenza e lavoro, in meno di un secolo si sono elevati ai più alti posti J. ciò che in altri paesi ma non presso di noi, per le ragioni già dette, fu il principale fattore dell'antisemitismo . Siamo persuasi che questo libro sarà letto e meditato con mesto raccoglimento da quanti, israeliti e non israeliti, sentiranno riaccendersi al culto dell'amor di patria, i sentimenti più elevati dell'anima umana. Torino, aprile 1920 . Avv. Prof. FELICE TEDESCHI. ' (I) Fratello di Sansone, che fu eletto deputato in Toscana nel I85o, direttore per il dicastero delle finanze e dei lavori pubblici durante la luogotenenza in Toscana del principe di Carignano (ERMANNo L<:EVINSON, Camillo Cavour e gli I sraeliti, « Nuova antologia », agosto, I 9Io).

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