Francesco Saverio Merlino - L'individualismo nell'anarchismo

57 comune) gli oggetti di cui avrebbe bisogno. Non si può certo far a meno delle forme d'amministrazione, della preparazione dei pro~-etti, discus~ioni, votazi~ni, ~celt~ d'uomim comp~tentl ecc.; ma s1 puo e s1 deve scartarne gl'inconvenienti. Si devono riconoscere i diritti delle minoranze, tra cui quello di separarsi in certi casi dalla stessa maggioranza: ma non si può pretendere che tutti gli uomini abbiano sempre ndentica opinione su' questa o quella questione. Si deve esigere che i delegati non abbiano alcun potere, che non ricevano un trattamento di favore, ma non si può pretendere che il popolo in massa abbia ad occuparsi di tutti gli affari. I patti devono essere revocabili; m-a finchè non saranno revocati, bisognerà rispettarli e osservarli. Ben a ragione si grida contro il sistema parlamentare e la centralizzazione governativa, giacchè tutto ciò è il dispotismo sotto forma di libertà, e i « servitori del popolo » sono i suoi padroni. Ma bisogna anche guardarsi dal cadere nel dispotismo anonimo dell'individuo o della massa: di sostituire i Pinkcrtons alla polizia, la legge di Lynch o la violenza privata ai tribunali. E' l'essenza snaturata~ B1blrotecaGmo Branco ,

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