N. Lenin - L'imperialismo come più recente fase del capitalismo

- 90 - Se per punto di vista strettamente economico s'intende una " pura " astrazione, allora tutto ciò che si può dire su questo punto si riduce alla tesi seguente: l'evoluzione si muove nella direzione dei monopoli, e quindi del monopolio mondiale, del trust mondiaie. Ciò è indubbiamente esatto, ma non dice niente. Che se invece si parla delle condizioni strettamente. economiche dell'età del capitale linanziario come età storicamente concreta,' che coincide con gli inizi del sec. 20.0 , allora si ottiene la migliore risposta alla morta astrazione del!'" ultra-imperiali.smo ", contrapponendole la concreta realtà economica del!' economia mondiale. La chiacchera di Kautsky sul!' ultra-imperialismo favorisce, tra l'altro, un'idea fondamentalmente falsa e atta soltanto a portare-acqua al mulino dei sostenitori dell'imperialismo, cioè la concezione secondo cni l'egemonia del capitale finanziario attutirebbe gli squilibri e i contrasti in seno .ali' economia mondiale, meri tre invece essa in realtà non fa che acuirli. Richard Ca I w e r, nella sua ulntroduzione all'economia mondiale", ha fatto il tentativo di raccogliere i più importanti dati puramente economici, che ci consentono di farci un'idea concreta dei rapporti reciproci in seno ali' economia mondiale ai limiti tra il 19.0 e il 20.0 secolo. Egli suddivide il mondo in cinque principali territori economici: 1° q·uello della media Europa (tutta l'Europa all'infuori della Russia e dell'Inghilterra); 2° l'inglese; 3° il russo; 4° quello dell'Asia orientale e 5° l'americano; inoltre le colonie sono computate nei paesi cui esse appartengono, e son lasciati fuori ca'lcolo alcuni pochi paesi, p. e. la Persia, !'Afganistan, l'Arabia, in Asia, il Marocco e l'Abissinia in Africa ecc. Ecco, in forma riassuntiva, i dati prodotti da Cal wer sui detti territori: B blioteca Gino Bianco

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