N. Lenin - L'imperialismo come più recente fase del capitalismo

- 56 - Senza dubbio, ove il capitalismo fosse in grado di rialzare l'agricoltura, che attualmente è rimasta dappertutto assai indietro all'industria, e potesse elevare il tenore di vita delle masse popola!'i, che nonostante gli illusori progressi tecnici dappertutto passano la vita nella miseria e quasi nella fame, non si pòtrebbe parlare di un eccesso di capitale. E questa appunto è la " obbiezione" solitamente sollevata dai critici piccolo-borghesi del capitalismo. Ma iJ?. tal caso. il capitalismo non sarebbe più tale, perchè appunto la disuguaglianza di sviluppo e lo stallo di semiaffamamento delle masse sono essenziali e inevitabili condizioni e presupposizioni di questo sistema di produzione. Finchè esiste il capitalismo, l'eccesso di capitali non sarà impiegato ad elevare il tenore di vita delle masse del rispettivo paese, perchè ciò importerebbe diminuzione dei profitti dei capitalisti, ma ad elevare tali profitti mediante l'esportazione all'estero, nei paesi meno progrediti. In questi ultimi il profitto ·ordinariamente è assai alto, poichè colà vi sono pochi capitali, il terreno vi ·è relativamente a buon mercato, le mercedi basse e le materie prime a poco prezzo. La possibilità dell'esportazione di capitale è assicurata dal fatto, che una serie di paesi ritardatari è già attratta nell'orbita del capitalismo mondiale, sono già state aperte le principali comunicazioni ferroviarie, o almeno si son cominciate a costruire le fenovie, sono assicurate le condizioni elementari per lo sviluppo dell'industria, ecc. La necessità dell'esportazione del capitale è creata dal fatto, che in alcuni paesi il capitalismo è diventato " più che maturo " e al capitale (data l'arretratezza dell'agricoltura e la povertà delle masse) non rimane più campo per un'attività • redditizia "· Le cifre seguenti mostrano approssimativamente quali capitali sieuo stati esportati all'estero dai tre principali paesi europei. B blloteca Gmo Branco

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