Italia, Francia e Russia - 1859

-U- • Forti per la concordi a, fidenti nel nostro buon diritto, aspettiamo prudenti e decisi i decreti della Divina Provvidenza! • E l'immensa folla di uomini e di donne accorsa, non solamente da tutte le città dello Stato, ma pres•ochè da tutte le parti d'Italia, e che si accalcava nelle tribune, sulle scale, nell'atrio, nella piazza del palagio Madama , prorompeva in vivissimi e fragoro!issimi applausi, piangeva di commozione, ascoltava quelle parole magnanime come annunzio di prossima liberazione. Alla vigilia del giorno sol ennissimo in cui sarà decisa la gran lite dell' essere o non essere della nazione, noi non vogli amo avere che parole di pace e di concordia per tutti . Resti piena la respon&abilità e l' infamia dello scisma a chi mette la propria ambizione, il proprio l orgoglio, i proprii rancori al di sopra degl'interessi e dell' onore della patria. ·Per noi non y 'e che un intento : unificare le forze italiane a fine di rendere indipendente e libera la nazione. Chi concorre con noi in questo intento è nostro amico e fratello, e l' ultimo arrivato non ci sarà rnen caro dei primi. Solamente noi vogliamo concordia vera, non finta ; obblio delle passate discordie, non fiacca tolleranza de'seminatori di discordie nuove. Il giorno in cui sarà tirato il primo colpo di cannone, l'Italia tutta diverrà un campo, e con tutti i nostri sforzi ci adopreremo affìnchè quale in un campo sia in essa l'ordine e la disciplina. I nostri padri, i Homani, c'insegnarono che nell'ordine e nella disciplina era riposto l'arcano delle loro vittorie: Bruto e Manlio non esitarono a far morire i proprii figli per impedire l'opera dìssol vente dei faziosi, e tennero ubbidiente l'esercito: così fu fondata, crebbe, unificò l'Italia la romana repubblica, e cosi acquistò l'impero del mondo. • L'occasione non fu mai si propizia alla redenzione d'Italia, voto di tanti martiri, concetto di tanti altissimi intelletti, desiderio di tanti secoli ; ma l'occasione corre rapidissima : guai, vitupero, infamia a noi se la lasciamo fuggire ! Leuo ed approvato dal Comitato Cent1·ate Torino, 1 ~ gennaio 1859 , Il Segretm·io GIUSEPPE LA FARINA.

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