Antonio Bandini Buti - L'idea morale politica e sociale di Giuseppe Mazzini

.. • DOVERE ·E DIRI·TTO Dalle premesse religiose cui abbiamo brevemente accennato è facile pervenire al sistèma n1.orale che forr.aa la g1.·.s.nde os~:atura dell'edificio mazziniano. Esso poggia. su alcuni pilastri, che possiamo così enunciare: la vita non è contemplazione o godimento, ma missione; la sua legge n1orale n on è il diritto, ma il dovere; la sua legge storica non è la stasi, ma il progresso; il suo protagonista non è l'individuo, ma la collettività; principio vitale, l'Associazione. Il Come non crede al concetto cattolico dell'espiazione, così Mazzin i è avverso a quello di contemplazione, che assegna alla vita una fun.:. ·zione p assiva. «Noi siamo quaggiù per trasformal;'e, non per contcr.nplare il creato... L'egoismo è quasi sempre al fondo della contemplazione. Il mondo non è uno spettacolo: è un'arena di battaglia nella quale quanti .hanno a cuore il gi:usto, il santo, il bello, devono compiere, soldati o cr~i, · vincenti o martiri, la loro parte>>. D'ond~ il suo motto « pensiero e 0.zione )) . Non basta predicare il bene: bisogna attuarlo. E quando sente e.saltare un · uomo giusto, non s'appaga di questà definizione, 1na chiede quante anime si sono salvate per lui. Condizione indispensabile per ogni trasformazione sociale è la « religione del dovere >>. Di fronte a tanti, pensatori e agitatori, che hanno tentato di muovere gli uomini facendo leva sugli interessi mr.teriali e appellandosi ai loro diritti, Mazzini inverte i tennini del problema e r~ffenna la su.p:remazia del dovere sul diritto (l). «Colla teoria dei djritti pos~i[;:nlo inEorgere e rovesciare lo s ·tato, n:1a non (1) Questa teoria del dovere IV!azzini" applicò rigoro~amente· a se s!.esso, facendo della vita un esempio di eroica coer0nza. << Vo1 sapete - scr1v~va alla rn.adre nel marzo 1839 - che il guardare la vita non come. una quesbon~ di f elicità , n1a di puro dovere, sta in cima ad una delle m1e cre.dent.e »: Maria Mazzini, che comprendeva il figlio e ne era santan1ente orgogh?sa , _gli rispondeva con accento di com..."1!lossa ammirazione: <c C01'!le, s~nza tah pnncipii, avresti mai potuto reggere al turbine dei mali da cu1 fos~I avvolto? F"t:lrono tali e tanti, che forza comune d'uomo, no, non potea resistere nel moao P.roi<"'n r'he tu facesti n. Non c'è un respiro dantesco in queste parole dell'ur.aiIe donna? ·· · 21 .. • ••• " ' ·. _, :,r• ••..:'· 1"' t • •••

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