Antonio Bandini Buti - L'idea morale politica e sociale di Giuseppe Mazzini

Ma la forza bruta ·prevale: la gloriosa Repubblica soccombe, e Mazzini .fugge nçttetempo, riparando a Marsiglia. Di lì passa a ·Ginevra, quindi a Losanna, ove lavora indefessa:rnente p~r la causa italiana. Nel 1850 è a Parigi, ove stabilisce intese .coi democratici di Francia; poi a Londra, ove fonda il C0mitato Democratico Europeo e lancia il suo Prestito. Nel' 1852 perde la madre, che adorava e non vedeva çla anni. La nobilissima donna aveva sempre creduto nel valore del figlio e sentito, anche nelle ore più fosche della vita di lui, l'altezza della sua missione. . Con quell'amorosa ostinazione che è -pr.ivilegio delle madri, . ella lo aveva incitato a perseverare nella sua battaglia, insensibile ai prudenziali rimbrotti del marito, che avrebbe voluto svie.re il figlio da un cammino così irto di pericoli e di amarezze. Dalla ~tessa angos.cia di questo lutto Mazzini si sente più che n1ai spronato all'azione; e l'infelice tentativo rivoluzionario di Milano del febbraio 1853 è il frutto di questa disperata volon~à di agire per l'Italia. Altri popolani lasciano la generosa vita sul patibolo, e Maz~. zini, che dalla frontiera atten~eva di poter it:1tervenire ·:per fecondare e diffondere per ~a Pe~isola il successo rivoluzionario, riprende la triste via dell'esilio. Altra amarez2;a, il fallimento della spedizione Pisacane nel 1857. ·· L'Apostolo, che ha acc~ula~o armi per il Mezzogiorno nella sua Genova, ove s'è furtivamente introdotto, apprende con angoscia che le scuri e 1 tridenti dei cafoni, ·istigati dai borbonici,. hanno avuto ragione dell'eroico manipolo. Egli deve lasciare ancora una volta l'Italia, insegtiito da una seconda condanna a morte, largitagli dal Governo piemontese. · . Tornato a Londra, prende posizione contro l'alleanza francopiemontese, prevedendo l'avvilente epilogo di Villafranca. Di lì a poco è nuovamente in Svizzera, poi ancora a Londra, ove si dedica anima e corpo al lavoro per la liberazione del Mezzogiorno. Partiti i Mille dallo scoglio di Quartò, l'Esule si trasferisce nuovamente a Genova e vi opera furtivamente per ordire le file di una spedizione ·nell'Italia centrale, che . dovrebbe tagliare la strada alla marcia sabauda verso le · provincie meridionali liberate dalle camicie rosse. Egli potrebbe così ostacolare lo sfruttàmento regio di un succes~o tipicamente popolare; ma la monarchia vigila, e l'impresa viene bloccata da Ricasoli a Castel Pucci, mentre gli agenti piemontesi sobillano la · feccia borbonica contro l'Apostolo, che si è recato nel frattempo a Napoli per raggiungere GaribaldL Si levano dalla piazza 12

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