Prima ghirlanda secolare alla Repubblica di S. Marino

l2 Tale poscia, che il vindice Nume Ebbe udito la prece fervente Dell' eletta, e straziata sua gente, Che chiamava mercede dal ciel; Scosso il giogo, tributo di lodi Al gran Figlio d' Amramo porgeva, E con danze, e con canti esprimeva La sua gioja il redento IsraeJ. Ognun drizzi del Tempio novello Ratto il passo alla florida soglia , Del buon Padre si adori la spoglia, Di cui giova il trionfo cantar; Ed all' Urna, che il cener ne serba, Rivolgendo l' intenta pupilla, Ad ognuno di pianto una stilla E gli vegga sul ciglio spuntar. Abbassando la testa canuta , Lieto l' Avo con umide gote Stenda il dito, e l'accenni al Nepote Degl' incensi fra il fumo, e l' odor, E, giungendo le picciole mani, Genufletta quel caro Innocente , E gli sacri i pensier della mente, E gli affetti del candido cor. Sulla cima dell' ispida Rupe , Che cortese fra boschi raccolse , Quando l' orme errabonda vi vohe, Libertà, che dal Tebro fuggì; Sotto il regno di fiero Nemico Fu già colpa, reato, e delitto Rimemhrare quel dolce diritto, Che natura ad ogni uomo largì. Coll' esiglio puniva il Crudele Di dolore, o di rabbia un' accento, Un sospiro, uno sguardo, un lamento.. . Era fqrza servire, e tacer;

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