Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-92grande nazione, il grnn popolo che tutti sappiamo, esiste forse tutlora? Oimè l diciamolo con dolore, questa razza , nata sopra un suolo troppo angusto, mal di-. stribuito, non ha potuto perpetuare i suoi gloriosi destini. Purtuttavia essa potè avere legittima ragione di esistere come nazione, quando la Grecia formava quella massa triangolare avente per base le Alpi Dinariche e i Balkan e per culmine il capo Mntapan. Allora formava una Penisola i cui due lati maggiori erano bagnati dal Mar Jonio a occidente, dali ' Arcipelago e dal Mar di Marmora al Levante, con innumerevoli isole e isolotti che la ricingevano, quasi sentinelle delle sue coste. Questa Grecia era ragionevole, ed è nota la parte che ebbe nei destini del mondo. Ma invasa da ogni parte, e propriamente quando era più vasta che mai , quando na Costantinopoli sua capitale intenta più a vagheggiarsi nelle onde del Bosforo, che a provvedere alia difesa resa forse impossibile, la nazza greca, fatta molle e degenere, ebbe finalmente a soccombere e spegnersi. Nè poteva essere altrimenti, ove si pensi che un territorio tanto sminuzzato e ristretto non può divenire ragionevolmente la sede nè il centro di una di quelle grandi divisioni di razza a cui mira il nostro sistema di previsioni. Lo splendore della . Grecia ha sovrnnamente contribui to all'incivilimento degli Hltri popoli dell' Europa ; ma ora quell ' astro è spento, e di quello splendore non ne rimane ormai che la memona. Quando il cannone di Navarrino dette il segno del dissolvimento dell ' Impero Ottomano, la Grecia , che servì di pretesto alle grandi Potenze, dovette riprendere

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