Frederic d'Hainault - La fede dei trattati ; L'avvenire dell'Europa

-27Con Napoleone III, la vita propria della Francia SI risveglia nuovamente. La repubblica, nel 1793, aveva portato il diritto nei possibili più lontani dei popoli ; essa non potè produrre che la violenza, indebolirsi , cadere. Quella era la vita della Francia nelle sue esagerazioni. Napoleone I s'affaticò nell'ordinare il diritto dei popoli con la conquista, il cambiamento delle famiglie regnanti, la burocrazia minuziosa, l ' incentramento universale. Quella era la Francia che precorreva e dentro e fuori la maturità dei tempi . L' opinione non aveva per anche compita dovunque l'opera sua ; le naziolità erano mal comp~ese ; l'unione di tutte in un ' unica associazione erano il sublime pensiere dell'Imperatore, non la necessità di reciprocità vicina ad effettuarsi. La sua idea ·non fu conosciuta. Potè esser vinto ed espulsa la sua famiglia. _ Ma oggidì i tempi maturano, le nazionalità sono sempre più comprese. Le memorie del Proscritto di Sant'Elena rivelano i suoi intendimenti. La facilità presente delle comunicazioni conduce progressivamente a render possibile la effettuazione dei grandi concetti di Napoleone I.. La vita della Francia si manifesta. Diritto, Giustizia, Onore, e dovunque vi è una causa di giustizia e di civiltà da fm· p1·evalere, un interesse per essa. Che cosa è questo, se non la vita propria della nazione francese che si espande e fa udire parole ferme , ma risuonanti, come già altra volta le grida spavenlevoli della Rivoluzione? Eppure non è altro che la moderazione, conciliativa

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==