Giacomo Sani - Discorsi pronunciati alla Camera dei deputati ...

12 E l'Italia, sebbene da principio anche qui vi fossero i timorosi, accolse i nuovi principii, fece suoi i portati di questa salutare rivoluzione, ed anzi li praticò fino aglì ultimi tempi nei quali sorsero le dubbiezze ed i timori. Vero è che avvi una nazione la quale, sebbene non respinga le nuove idee, tuttavia non si è ancor~ decisa ad accettarle in tutta la loro estensione, e cerca di conciliare ciò che esisteva con quello che dovrebbe esistere; e non ha ancora superata l'esitazione, naturale del resto, di mutare di punto in bianco quegli ordinamenti ai quali molti dei suoi uomini di Stato attribuiscono i successi dei tempi passati. E questo spiega appunto un fatt<il che a prima vista sembra contraddittorio ; vale a dire che la Francia, la quale è il paese che meno di tutti si mostra titubante e indeciso in materia di rivoluzioni politiche, lo· è poi tanto quando si tratta di rivoluzioni militari. Infatti, quando un popolo come il francese ha ·un passato militare così splendido, questa esitanza si capisce e si spiega; perocchè i vi, come ,dice un dotto scrittore ed un illustre generale, il Trochu, « vi sono ancora i generali della leggenda che l'educazione e la lunga abitudine ha penetrato d'una specie·di feticismo per il servizio militare a lungo termine )) feticismo che resiste all'evidenza del fatto, anzi di una successione di fatti che sarebbero bas~evoli ad infirmare qualunque ragionamento per quanto logico possa apparire. Ciò malgrado anche in F~ancia le nuove idee dal 1872 a questa parte hanno fatto un grande cam-

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