Federico Seismit-Doda - La tassa sugli spiriti ...

9 In base a queste considerazioni, io credo che ·si possa, senza timore e senza pericoli, lasciare i~scritta nel bilancio la somma che la Commis- ·sione ha accettata e che io ritengo raggiungibile nell'anno venturo; e tanto più la ritengo rag- :giungibile se, come spero e come tutti auguriamo, i danni della peronospora non saranno così gravi come lo furono nel passato anno, e se il raccolto del vino sarà quindi tale da offrire abbondante materia di lavoro anche alle fabbriche di seconda categoria, ora dette secondarie, le quali, appunto, distillano il vino,' le vinaccie, ecc., e che, in que- .sto breve periodo di tempo trascorso, sono già salite da l,700 ad oltre 2,000. Confortato da queste considerazioni di fatto, io mantengo quindi quanto ebbi l'onore di dire alla Camera l'anno scorso, vale a dire che, in l' -condizioni .normali, la tassa sugli spiriti, anche tenuto conto della diminuzione importantissima nell'aliquota del tributo, potrà dare un prodotto da 29 a 30 milioni. Questo ho creduto di dover dire in risposta alle osservazioni fatte dall'onorevole Branca, il -quale deplorava che la tassa sugli spiriti sia quasi ridotta a rovina, e che la recente riforma abbia ·deluso l'aspettazione del paese. Vengo all' imposta sui fabbricati. L'onorevole Branca ha pronunciato un' amara parola, che da lui, che chiamerò uomo di Governo, poichè al Governo è stato, non mi sarei aspettato; ·quella, voglio dire, che negli accertamenti degli agenti finanziari e nelle valutazioni che questi fanno dei redditi dei fabbricati, si usino, a suo

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