Alessandro Tassoni - I dimenticati

l Dimenticati 53 repubblicana cospirò, sofferse il carcere a lungo, diede la vita. Diciottenne, nel 1859, ·s'arrolò volontario nell'esercito; l'anno dopo, fattosi riformare, lasciò le bandiere per poter correre in Sicilia, e a Santa Maria di Capua ed ·a Capua valorosissimamente combattè. La guerra del 1866 lo rivide nell'esercito regolare, dove a Custoza fu promosso sergente : e la campagna di Men- · tana lo trovò ancora costretto suo mal grado alle inoperose bandiere, indarno fremente e indarno aneJante d accorrere là dove i fl~atelli d'arme nel nome d'Italia combattevano e moJ•ivano. Lasciate finalmente le file, portò al servizio di quella fede che recava profonda nell'animo l'ardita, in~tancabile operosità; ai 17 aprile del 1869, arrestato in Milano, per cospirazione repubblicana, con Natban, Castiglioni ed altri molti, fu tradotto nelle carceri del Crjminale, ove rimase quasi tutto il resto dell'anno, sotto una Jarva derjsoria di processo, finchè sul finir di novembre lo tolse di carcera l'amnistia. L'anno succes · sivo udì l'appello di Garibaldi, chiamante la gioventù italiana a suggellare, sui campi di Borgogna, la fratellanza repubblicana di dne popoli: e solo, notte tempo, varcò a piedi H Cenisio e venne a Montmeillan. Ma l'inoper<'sità di Frapolli e del suo Corpo della stella non era fatta per lui: andò ad Autun a lamentarsene a Garibaldi: n'ebbe accoglienze affettuose e iucarico di con- · durre al campo i compagni. «Giunge ]n questa (scriveva Stefano Canzio da Autun 30 dic~~mbre 1870, a Felice Cavallottì) da Chambéry al campo garibaldino un feciales, il quale non è altri che tuo fr·atello. Tuo fratello ripartirà subito con scarpe e cappotti per vestire i poveri italiani del ~ ' Etoile che attualmente

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