Alessandro Tassoni - I dimenticati

·. l 52 Biblioteca Pat1·iottù;a sia statv il contegno dell'Europa, il contegno dell'Italia nostra non è mestieri ridir]o. L'Europa gridò : « Beati i neutri; » L'Italia esclamò:- Quest'è l'ora di riprender Roma ; più d'uno forse pensò se non era il caso di riavere aliche Nizza ; e continuando a lasciar che la Francia si li.berasse come poteva dalle strette del colosso che le stava sul petto; ciascuno badò soltanto a trat•te quel qualunque profitto che potessé dalla vittoria deH;uno, dalla sconfitta dell'altro, dallo spostamento d'entr"'mbL Cit1., scuno, eccettuatone uno solo; colui che fu, sott o ogni aspetto l'eccezione vivente del nostro secolo, G1useppe Garibaldi. Intanto che gli Italiani si preparavano tripud ando alla facile conquista dell'eterna città, intanto che taluno dei suoi concittadini nizzarai lo sollecitava ad entrare nel moto revision1sta che doveva restituire la sua terta nativa a1l'ltalia, egli solo pensava alla F1·anc ia; egli solo forse sentiva H pericQlo di ,veder spa~ire dal consorzio delle nazioni latine la Francia madrP presunta, ma agitatrice cer·ta di tutt e le grand t idee moderne; ed eg li solo le offerse con semplice e commovente parola, « quanto restava~ di lui ». Irnitarono Pesempìo del loro Duce mo~. ti Garibaldini - e in quella guerra. titanica molti non ritor· narono più.... Fra questi merita particolare menzione il prode Giuseppe 8avallotti. Nato a Milano nel luglio 1841, Giuseppe Cavallotti - ebbe dalla natura altrettanto Rffettuosa quanto ar · . . dita e gaghar da la tempr·a dell'animo. Fu singolare contrasto: Jndole mite, dolcissima, e tenacità di propositi ferrea: ·natura energica .di eroe sotto timido sembiante. Nessun~ amò più . teneramente la famiglia, i suoi · cari : nénza millanterl~ servf la patrìa suL campo; per Ia .fbde l .

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