Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

2 FELLONIA che di . soprumano e di ·divino riel potere; e dai nostri vocabolarii dei delitti, anicchiti di molti nomi sconosciuti agli antichi, abbiamo almeno fatto il guadagno di ave•· cancellati gli articoli ribellione, fellonia ~ e tradimento. Nondimeno nè il poco vero che accludono i pronunziati posti di sopra, nè il mollo falso a che si soglion travolgere sono trovati nuovi della età moderna. Il senso giusto e ragionevole di quei pronunziati fu solenne tra molli antichi: Essi quantunque riconoscessero la prima origine del potere civile nel supremo autore della natura, insegnarono tutta Yolta, che i primi e naturali depositari di quel potere fossero i popoli mede· simi , dai quali necessariamente si trasferiva in un' assemblea, in un console, in .un lriumvirato, in un monarca, in una dinastia, in un soggetto . in somma, nel quale l' anlorilà prendesse vita reale ed esplicasse la sua azione. Una polemica vivissima ingaggiata nove1lamepte t·ra due giomali francesi) l' ll_nivers ·e l'Ere nouvelle, ha messo in pienissimo lume questa opinione di Francesco Suarez, la quale fu comune a molli suoi contemporanei. . Quanto al molto falso a cui quei prouunziati si posson t t'alTe, basta osservare che la sovranità del po· polo è stata mai sempre il pretesto ed il mantello di tutte le ribellioni. Qui Ja storia e Ja sperienza si accordano mirabilmente, e mi dispensano da ogni appella~ zione di fatti e da qualunque discorso.. Lo scompiglio in che è stata gettala l'Italia, è frutto appunto di quella so·oranità popolare non intesa pel vel'so suo.

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