Carlo Maria Curci - La demagogia italiana ed il Papa re

XLIV AVVERTENZA per minar sordamente tutti gl'interessi religiosi; pes· indebolire l'azione della Chiesa in tutti i suoi ministri, dal romano Pontefice fino all' ultimo dei Curati. Con ciò essi non faranno che creare e favorire tra noi il socialismo; cioè il più tremendo flagello di quei Governi, che nel delirio del loro orgoglio rinnegarono pt·aticamente l' Evangelio, si tennero più forti di Dio, più savi i della sua Provvidenza, e credettero di avere nel Machiave.lli quanto bastava per la loro perennità e grandezza. Stolti! e noi li vedemmo in un attimo precipitare l'uno appresso dell'altro . e ran·olli nel turbine delle rivolte come le foglie inaridite, da un vento tempestoso di autunno: I Cattolici conobbero fin da principio il nemico, ma dalla strettezza onde lo videt· legato coi liberali , caddero nello sgomento alla forza t1·agrande, all'abilità portentosa che supposero in quella schiera; crescendo colla imaginazione il IJet·icolo, lo crearono nella rea1tà. Ma essi pure si avrebber dovuto di singannare per un altro verso, e convincersi della debolezza, della stupidità feroce e della malizia grossiera di una setta che, stata quasi padrona di mezza Italia , non ha saputo altro che sconvolgere, spogliare, uccidere, distruggere, assassit~are; non ha organalo un battaglione ùisciplinato, non ha pensata una istituzione, non ha concepita una legge; non ha !lvuto ·a dominare al - tro mezzo che far paura, e a fa•· paura non ha conosciuto modo più acconcio che il nuocere, come fa il serpente ed il selvaggio. Ripeto: la sua prepolenzc~

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