Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 74: )- voto, e per cni solo la Sardegna potrà raggiungere quel ·grado di prosperità e di lustro a cui è chiamata dalla svegliatezza d' in· gegno e forza d' animo de' suoi abitanti, dalla sua posizione, e dalla feracità del suo suolo, sentiamo con profondo rammarico come a seguito di falliti recolti codesti nostri amati sudditi si trovin o ridotti a gravissime angustie tanto più che l' esistenza dei dazi sì all'uscita che all' entrata del nostro Stato di terra ferma impedirebbe loro lo scambio dei prodotti locali che meno scarsi raccolsero come il vino e l'olio coi generi alimentari di cui di - ft~lta nc' . « Per la qual cosa volendo venire in soccorso e sol\ i evo di codeste popolazioni che diedero tan te prove di amore e di fedeltà a noi ed ai nostri predecessori in tempi anche calamitosi ;uniamo • :l far loro godere fin d' ora pei prodotti sovra indicati di quell a libertà di commercio colla terra ferma che sarà effetto della fusione d' 'interessi e della comunione di leggi in cui con fidi amo che sieno per trovare una progressiva sorgente di miglior essere e però mentre abbiamo provvisto perchè il vino e l' olio procedenti dall' isola di Sardegna con certificato d'origine e di estra7.ione e giunti direttamente nei porti del nostro Stato. del continente con bandiera nazionale vi sieno ammessi median te un semplice diritto di bilancia e ciò ·si no .ad ulteriori determinazioni , per il presente riduciamo egualmente sino a nostre disposizioni a centesimi ci nquanta per ogni cento quartari corrispondenti ad c·ttoli tri cinque ed a centesimi dieci per ogni barile corrisponrlenti a chilogrammi tretltuno il dazio rispettivamente imposto all'uscita dell' isola dGll' olio d' uliva in essa raccolt i. Vi mandiamo di rendere noto al pnbblico queste nostre determi nazioni col mezw di un vostro pregone e senza più preghiamo che il Signore vi conserv i. Pubblicato in Cagliari questo bando del re il popolo si radunò o fra clamorose evviva. corse al palazzo del vicerè per attestare la sua gioia e la sua gratitudine. Il re quiodi si era deci samente posto s.u la via delle riforme cd anelava di poter dar comp imen to al desiderio che lo agitava fino della sua prima gioYentù. I cuori de' liberali erano commossi ed attendevano da Carlo Alberto il supremo atto che do- "esse sancire la costituzione. Il municipio di Torino adnnavasi addì cinque .febbraio ed ivi fu stabili to di chiedere al re uno statuto rappresentativo. Nel giorno sette il re adunava i consiglieri della corona, cd alla sera pubblicavasi un regio dec reto nel quale erano le basi di uno statuto rappresentativo. A qnella pubblicazione .ln gioia pubblica fu immensa, bandiere

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