Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 60 )- le nomagno soffrir oarestia, e la Toscana esser pi ena di grano , f' ra forse permesso che l'una l'altra sfamasse? Ben la sfamava e senza permesso, che di simili immoralità economiche fa giustizi a un' altra immoralità, il contrabanùo. Industria colpevole che sorge e sì fa grande dovunque, per cattivi ordinan1enti le industrie lecite langu iscono o muoiono, e cùme una pianta parassita che rapidamtmte. propagandosi di strugge i buoni semi dimostra non tanto la propria natura malefica quanto la n egli g~nza dell ' agricoltore. ,or non è merav iglia, se le nostre industrie od i nostri commerci siono r imas ti al di sotto di quello che dovrebbero essere , ;.n uto r iguardo all e condizioni naturali d' Italia, all ' ingegno de' suoi abit~ll1ti, ed allo sv iluppo che le arti hanno preso presso altre naz.ioni, e continu;tndo come eraYamo divi si ed isolati non vediamo quale r imedi o a\' rebbe potuto a sì gran male recarsi. Lo rc c~ò l ' unione dei r;o,·e mili on i, (e Dio vol esse che fossero i 25) come in un popolD ~ o lo e lo aYeYa così reso , per ciascuno degli Stati coll egat i tre Yolto più grande il merca!o dell ' interno commercio. In forza dell a h'ga doganale il Lombardo, il Genovese potrebbero recare nellb Hornagne le loro merci come in patria loro nè per introdurla pagher ebbero gabella come se iu paese straniero giungessero, potrebbero cambiarl e coll e merci di Roma, e queste nei loro paesi condurne ~e nza pagar dazio come so da paese s\raniero venissero . In verità che dò val meglio per la prosperità economica d'una nazione, che tutt i i privileg i e le più studiate protezi oni . L' agricoltura per essa che alcuni a tanto vorrebbero che fosse l' unica arte conYelliente agli l talian i) si avantagerebbe nel nuovo sistema di cose. Quello che ~archbe Ycrissimo per una lega che comprendesse tutta Italia è pur Yero per questa che riuniva parte del settentrione co l centro , cioè che negli Stati collegati, vi hanno terreni , in cui alcune colture ri esco no beni s&imo . ed altre no. Finchè furono di vi:: i c che lo dogane tratteneYano dal procacci arsi i prodotti agricoli dallo stat o 'icino anco rchè a miglior mercato, ogni popolo do,·eva trar tutto d::~ i propri campi e dai propri boschi bene o mal e lo producessero. Ma dopo la lega che veni' a a tutti fatta facilità d.i eambiarsi a • '• icenda i grani, i vini , gli oli senza ostacoli poteYano trarli da que1 suolo. che la natura più atto fece a prodnrli, e così ogn i popolo aveva più perfetto il prodotto quindi dalla terra ricchez~a maggiore. A chi conosce quanto sia grande l' importama del commercio jn terno pel hen essere di un paese, e l'ingrandirsi di uno spazio i n cui puoss i liberamente circolare vendere e comprare, appariva ~crtam ente beneficio grandissimo il crescere del movimento com· merciale come apparve col fatto nella lega germanica. Ma un he-

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