Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-(6 )- agguindolare dalle sue 1nene , la risurrezione d'Italia · forse per più d'un secolo sarebbe stata impossibile. Jmperciocchè l'Austria si sarebbe resa despota del Piemonte ed avrebbe :dettate inesorabile le sue leggi di ferro a tutta Italia, i cui governi erano tutti collegati con secreti trattati con lei e si erano costituiti simili a tanti suoi proconsoli. Ma la forza espansiva del liberalismo che sebbene compresse dalle carceri e dai carnefici la vinse , e la guerra guerreggiala dal · pensiero venne attuata in fatti, innanzi ai qua,li l'Austria dovette cedere , e sgombrare la Lombardia e molte altre terre d'Italia nelle quali esercitava il suo dispotismo. Non le rimase che la Venezia in forza del trattato di Villafranca. n~a fra poco sarà obbligata a sgombrare dal quadilatero la cui potenza èpiù tradizionale che di fatto. Imperciocchè assestate le cose di Sicilia ed organato un esercito, Garibaldi da_ una parte, il prode esercito italiano da l' altra potranno tagliare in mezzo le forze austriache, e ridurre la potenza del quadrilatero ad un insignificante reazione della quale dovrà l'Austria desistere ove voglia conservare il suo materiale di guerra e non giuocare tutte le sorti del suo iptpero, il quale tardi o tosto dovrà scomporsi per la tendenza che serbano le diverse razze, delle quali è composto, ad unificarsi. Nel trattato di Vienna venne sbra- ~ata Europa senza avere nessuno riguardo alle razze e alla lingua, la spada del despota intimò silenzio alle leggi di natura, m,a questa ora riprende il suo impero e la sua arma è spuntata. Quindi tutte quelle razze dell'impero che sono slave s:i rivolgeranno all'Oriente e le germaniche si uniranno alla germania che anch' essa vagheggia da gran tempo l'unità nazionale,

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