Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 5;) )'- errore quello che credevasi , o volevasi credere da molti verità , follìa quello che chiamasi vir-tù ed· eroismo. Giusto col governo c coi popoli non dissimulò gli errori degli uni non piaggiò la stolte7.ze degli alt.ri. (t) In ciò fu anche più preciso del Gioberti e di:;se verità. più dure senza far neppure ricorso alle lusingherie ed alle adulazioni per la nazione. Le speranze d' Italia 'furono quindi riguardato come buon lib ro, e tale da poter con ragionevolezza chiamare valido sostegno per maturare i giorni dell'Italiano risorgimento. Dal Piemonte vennero si può dire i primi colpi che scassinarono il trono dell'Austria, e ne smascherarono l' ipocrisia e la crudeltà imperciocchè le rnie prigioni di Pellico rilerarono le atror.ità dello Spielber.g cd un senso di orrore per Francesco c pel sno goYerno si svegliò in tutta Europa, e l'Austria ricevette mortale ferita. Anche i Casi di romagna di Massimo d'Azeglio è libro dettato allo scopo di mostrare con resempio èome possa rimproverarsi fortemente un mal governo ed esporsene a moflo le tristizie senza lasciarsi perciò oiTuscare l'intelletto e consìgliare partiti stolti ai sofferenti. Lodato libro pubblicava sulla nazionalità itatiana Giacomo Durando che emigrato in giovine età combattè negli eserciti costituzionali di Spagna e di Portogallo con fama di singolare valore. Questi libri sparsi per tutta Italia erano letti con ansietà febbrile, e saldavano i cuori degli adul ti nel civile proposito , dell' indipendenza d'Italia, e drizzavano i giovani a farsi b.lttag\ieri per si nobile causa. Fra Piemonte ed Au stria secretamente era il guanto gettato, il primo avea mostrato d' essere pronto alla r iscossa per serbare la nazionale indipendenza, l'altra uscendo delle con~ue te sue arti voleva circnirlo onde abb ::t tterlo. Le mire dell'Austria non tardarono a farsi palesi. Esisteva fra l'Austria ed il Piemonte il trat tato del 1751, col quale il secondo rinunciava al commercio atti vo dei sali col cantone Ticino, e prima concedeva libero transito al sale che gli Stati Sardi traevano dal territorio della Repubblica Veneta. Tutti i magistrati piemontesi opinavano dopo il 1.814 che la validità di quel trattato fosse cessata, essendo cessata la causa che al medesimo aveva dato luogo. Il Piemonte non traeva più sale da Ver.ezia, non ostan te il governo Piemontese per un eccesso di buona fede non volle infrangerlo giammai e religiosamente lo rispet tò. Il cantone Ticino frattanto stimando. più conveniente trarre il sale altronde che dagli Stati austriaci çhiese al Piemonte il transito per i suoi stat i, e il governo Piemontese os:;ervando che il transito non era commercio attivo , essendo anzi la concessione (t) V. Gualterio.

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