Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-(51)- aveva in quel momento l' Austria in Italia, e proclami la neutralità armata del ' Piemonte che in onta alle sue rninaccie flJ primo a1 gabinetto di Vienna a riconoscerla. E quì mi gio\'a delineare in pochi tratti la maestosa fi gura del principe. Alto della persona, di maschia bell ezza, col crescere degli anni pallidissimo il \'Oito, lo ~guardo penetrante, modi cavallereschi, facile e sempre misurata la parola e talmente insinuante che guadagnava l' animo di quanti lo avvicinavano : si che uno scrittore non sospetto certo di adulazione riferi sce che tutti coloro i quali ebbero occasione di parl are con lui, narrano unanimi di non aver saputo difendersi da certo senso quasi da magnetico influsso tanto erano in quell' uomo il fascino degli. occhi ed il lenocinio della parola • quanto alle abitudini della vita, parco nel cibo , breve il riposo operoso sempre. Marito c padre affettuosissimo. Compreso da profondo relig•oso sentimento che cresceva coll'età osservava scrupolosamente i precetti della Chiesa, si dava alle pratiche più austere dì penitenza ed è voce che le recasse a tal segno d'arrecare pregiudizio alla salute. Stàvano in cima ad ogni suo pensiero, il bene det sudditi l' indipendenza ù' Italia, e trovava nella religione conforto a perseverare in questi due santissimi fini. Ansiosi i nemici delle riforme lo circuivano per spiare i più reconditi pensi ~ri o procurargli qualche mal giuoco dall' Austria, i liberali che anelavano a veder tosto adempiute le loro speranze si lagnarono della. sua tardanza in attuarle: egli do vette .quindi reprimere gli intimi sensi dell'animo e rendersi mi sterioso ed inesplicabile a qualunque. Ma con occhio ~crutatore osservava il moto intellettuale della vicina Francia e secretamente dava opera perchè alcuno innovazioni fossero stabilite in Piemonte. Quindi nella reggia e nell ' alta società. si cominciò a parlare di progresso, ed in Piemonte furono stampati moltissimi scritti che trovavano accesso a corte che riguardavano i nuovi trovati e che agevolavano in certo modo la condizione del popolo. In Francia in Toscana venivano adottate le casse di ri sparmio. e si diede mano mercè l'incoraggiamento del re a stabilrle in Piemonte. Furono dietro esempio della corte introdotte genHrose misure per venire in sussidio dell'inopia, e volgere gli spazzi consueti per sollevare la miseria del popolo, era certamente gettare i primi semi di quella concordia che dovea più tardi C:'sere fondamento a salutari riforme. Fu adottato jl sistema di dar spettacolosi balli fra l'alta società pagando un tributo che veniva poscia distribuito ai poveri. L'arcivescovo Franzoni ed i Lo iolisti intravvid· dero ben preMo lo scopo di quel caritatevole zelo, il primo uscì fuori con una pastorale contro la carità. che irritò la capitale e

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