Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 38 )- dunata dopo la metà d'aprile ai primi di maggio emanava sen· tenze di morte , ma lontani essendo i colpiti vennero eseguite in effigie. f'urono cento sessant'otto le sentenze emanate dalla delegazione militare, settantatre condannavano alla morte le altre alla galera ed al carcere. Fra condannati si contavano sei ufficiali superiori, trenta urlìciali, cinque medici, dieci avvocati, tutti uomi chiari o per ingegno o per le doti dell'animo venerati. La maggior parte dei condannati ebbero la sorte di leggere la sentenza di morte o di galera fuori del regno e sicuri, ma il sottotenente Eugenio Meda ed il tenente Giovanni Battista Lanari ed il capitano Giacomo Garelli non furono come gli altri avventurosi. 11 Meda fu in vita alla galera dannato, gli altri due subirono la • morte e con militarcl fermezza la so!tennero. . Il vescovo d'Asti Antonio Feà che che avea predicato non opporsi l'indipendenza della patria ai precetti del vangelo fu chiuso in un convento di capuccini e costretto a far pubblica ritrattazione in tutte le chiese parocchiali di tutta la sua Diocesi, e molti curati che aveano dell'ordinario diocesano imitato l'esempio furono rinossi dalle loro cure. La Commissione deputata a esaminare la condotta degli ufhziali che sebbene non seguirono la bandiera dei rivoltosi , ricu· sarono però di militare sotto il generale Della Torre privò più di duecento del grado che possedevano. Ed un gran numero d' impiegati furuno rimossi e privi del loro impiego nè virtù individuati nè servizii prestati Yalsero a .mitigare la loro condanna, e si videro famiglie dall'agiatezza in un baleno travolte nella miseria. Per tanti rigori per tante individuali persecuzioni il numero degli emigrati aumentava, e varie parti d'Europa furono popolate d'infèlici che non potevano vivere nel Piemonte da &entenza di morte o di prigionia percossi, o per non e3sere spettatori delle calamità che la patria contristavano. Dopo innumeri condanne ed esigli e fughe, Carlo Felice pensò a dare un amnistia, m :~o consigliato da' retrivi la diede sì ristretta e condizionata la quale in luogo di affidare al ritorno in patria molti che timidi ed innocenti se n'erano allontanati , aumentò il numero de' profughi. A rendere più trepidi i cittadini ed a percuotere l' animo di spaYento coloro cbe intendessero di turbare la tranquillità e l'or . dine che il re voleva a suo modo ristabilire ne' suoi Stati fece puhblicare un bando in cui rinnovava la proibizione di ogni adu- . ganza o congrega illecita e segreta ~otto qualunque denominazione e già nota o nuovamente inventata. L' Austria che implacabile e severa avea fulminate le sette, comigliava al più inumano rigore Carlo Felice, ed egli iroso forse più per educalione e consigli al-

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