Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-( 30 )- ondeggiarono in gravi e dolorosi sospetti, e varie e discordi opi· nioni per le bocche correrano. Dopo l'abdicazione del re il partito per le nuove idee erasi fatto nurnerosissimo, ed il popolo circondava il palazzo gridandù ,·ogliamo la co::;tituzionè! Il reggente conoscendo che il dare la costituzione era atto superiore alle sue facoltà, non po::;sedendo egli !!ella sua qualità. il diritto di cambiare l'ordinamento del regno, ricusava senza espresso ordine di Carlo Felice pronulgare la cost ituzione. In ciù operando si comportava da uomo leale, ma \·eggendo la ressa del popolo n mmutin~to e volendo rirnanersi nei cancelli de' propri doveri Carlo Alberto radunò consiglio, e sentiti i decurioni. i ministri, il governatore, e da essi fu consigliato .' anzi spi nto a pubblicare la costituzione. Alle tre pomeridiane gli insorgenti assediavano il palazzo della Municipalità, e ·ne InYasero o:-tilmente le sale, uomini armati, di pistole e pugnali chiedevano ad alta voce che una deputazione di colà parti sse e si recasse al Reggente a chiedergli l' immediata pubblicazione della Costituzione Spagnuola. Il tumulto sempre ingrossava, l'agitazione nella città giungeva al colmo ed il palazzo Carignano era circondato. Carlo Alberto fortemente convinto dei mali che da quell'atto sarebbero derivati, non volle cedere e resistè più ç~re a quel minaccioso frastuono. Fra i gridatori a tutti sov rastara il medico Crivelli di Moncah·o. Il Principe non ostante le minaccie che si levarono di mezzo a quella tempestosa marea udendo che gli si voleva parlare fece introdurre il Crivelli. Alla richiesta della Costituzione fatta da quel medico in nome del popolo ri spose il principe con leale franchezza a lo non posso pubblicarla , essendo lungi Carlo Felice, nella mia carica non sono i poteri a ciò necessari. , Allora il Crivelli oppose minaccie non celate esponendo che in quel moménto la dinastia Sabauda correva gran rischio. Ma Carlo Alberto replicogli altamente e con fermezza : r Per ciò sono io risoluto a: morire per quel li che rappresento. ~ Questo linguaggio del Principe che colpì d'ammirazione gli astanti mostra assai palesemente come niun impegno lo legasse agli insorgenti e com'egli compisse per ogni parte il debito dell' onor suo. Nella sera dal balcone del suo palazzo annunziò che la costituzione di Spagna era accettata come legge dello Stato. Nel giorno successivo pubblici) un bando nel quale si trovano le espressioni seguenti: • Il nostro rispetto e la nostra sommissione a S. M. Carlo Felice al quale è devoluto il trono ci avreb· bero consigliati dallo astenerci ad apportare qualunque cambiamento alle leggi fondamentali del regno o ci avrebbero indotto a temporeggiare onde conoscere le intenzioni del nuovo

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