Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

--( ii3 )- magistratura che erasi ritirata daJla gestione della cosa pubblica, ed in onta alle più vive istanze de' più ragguardevoli cittadini preferì di rinunziare al posto che occupava piuttosto che adenpiere agli ordini del governo. Ma nulla meno la saggezza del popolo supplì al tradimento del prolegato. Ma per rendere dovuto omaggio alla verità devesi ricordare siccome giunta in Bologna all' arcivesc:>vo Opizzoni l'atto di scomunica di Gaeta egli raccogliesse a consiglio i · più illuminati teologi, e dopo maturo esame fu deciso, che la scomunica non si dovesse pubblicare non ricevendo la chiesa nessun sfregio dalla costituente romana. Al suono della c::tmpana del Campiùoglio ed al rimbombo delle artiglierie del castello Sant'Angelo cominciarono le elezioni per la costituente. Alle sette pomeridiane dalle logge dei varii collegi si annunciava al suono di tromba la votazione del giorno. Le vie brulicavano di popolo, eccheggiavano d'inni nazional i e di viva alla costituente. La città intera s'illuminava al passaggio delle urne che contenevano i voti dei singoli collegi , precedevano le bande militari, seguivano le legioni della guardia civica, le urne si deponevano al Campidoglio. La civica e la stanziale milizia guernivano le piazze ove erano posti i banchetti elettorali, e nei sei giorni che durarono le elezioni il popolo si mostrò sempre in feste e serbò lo stesso entusiasmo per quell'atto che la sua vera sovranità costituiva. Dalla loggia del Campidoglio a mezzodì del 28 gennaio furono proclamati i nomi dei deputati. Sulla torre del Campidoglio sventolava la bandiera italiana tenuta in mano dalla statua che rappresenta Roma. L'artiglieria civica stava a' piedi del Campidoglio e dopo finita la pubblicazione suonò a festa la campana della torre, l'artiglieria civica tirò i6i colpi di cannone ai quali ri· spose il forte con altrettanti, ed alla sera armoniosi concenti e luminarie rallegrarono · Roma, che rappresentava veramente in que' momenti la capitale del mondo incivilito. Ella avea scosso il vergognoso giogo che aveala avvilita, e splendente come ver· gine che s' incamina all' altare s' affa.cr.iava a nuova es istenza. Nel giorno cinque febbraio il Campidoglio. tutto addobbato a festa annunziava l'apertura della costituente. In giro sopra trofei coronati d'alloro :5i leggevano i nomi dei rappresentanti del popolo. Le bandiere dei rioni sventolavano intorno , tutte le vie erano guernite di gente, le case tapezzate. Alle ore dieci anti· meridiane preceduti e circondati da milizie e da varie bandiere i rappresentanti si recarono pel corso al palazzo della cancelleria. Gli emigrati lombardi e napolitani erano nel corteggio ma colle loro bandiere cinte di velo nero indicanti il lutto della loro _pa·

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