Felice Turotti - Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II

-(iO)- UblJidisci e taci erano· le parole che il papa pronunciava e· fa cc·va intima re alla genti d·a' preti suoi sa telliti , le quali poi furono us ufruttate dai despoti ed afforzate dalle alabarde e dall e Lajonette furono l'unico retaggio che di padre in figlio si poteva trasmet· tere. Il sacordoz·io si fece strumento di delazione e nei tribunali di penitenza il prete si r.ang.iava in commissario eli polizia che estraeva i segreti delle anime nobili ed ingenue per riferirli nelle combricole della inquisizione. Quindi i mariti tremavano er ipugnanti s' avvici·navano alle consorti temendo che nell'effusione dell ' affetto e· nell'ebbrezza dell'universale passione l'an ima non si schiudesse sincera: a rivelare secreti , e a pronunc·iare maledizionecontro il dispotismo del governo e contro l'efferatezza dell' infjuisizione, ombrosi erano i fratelli dei frate lli , i padri dci fi gli, e tutta la socie tà si osteggiara a vicenda e dividevasi in mar tiri eearnefici, nu i second i seguendo imperterriti l'opera di sangue popolaYano dei primi le prigioni e i sepolcri. Ma le iniquità della nuova Babilonia avevano stancato l:.t pazienza dell'eterno, le seYizie dei despo ti contro le sue creature aveano oltraggiata la sua misericordia, e di .3se avrò io plasmato l'uomo e dal nulla fatto escire il crea to , pcrchè la mia fattu ra débba esser manei pio conti nuo dei vio,Jenti e· degli ipocriti, avrò io reso sì bella la terra perchè debba essere con tinuamentc; inaffia ta da lagrime e di :Sangue fatt0 versare dai tirann i ; che di ssanguano le generazioni! Noi non Yogli amo tracciare H quadro della vasta epopea, del progresso· umano, ma b.en::;ì accenneremo. siccome la forza irresi· stibile· del medesimo· e della civiltà, la tracotanza de-i potenti con· dusse l' uma-nità ad nn cataclismo- morale qual fu la rivoluzio.ne ùi Francia . Secondo· noi errano coloro che aiTermano esser stat a la filo sona degli Enc iclopedisti a preparare quel. rivolgimento, noi a converso portiamù ferma fede che- furo.n:o. i bisogni incalzanti d8lla nazi(}ne a' quali non venne posbo riparo, e che i fì.l o.. sofi ne dimostrarono la giustizia ma la corte ed il govorno non vollero asco ltarli", e che il popolo come torrente impetuoso che travo lge e· strascina tutto elle inc•mtra scosse il giogo e proclamò. la liber tà. E la libertà e l' i·ndipenàenza sono neeessi-ti pei popoli senza delle· quali l' uomo non può vivere che a metà. La rivoluzione di Franc·ia f0ce impallidire i d'espo,ti elle si fliedero la mano per strozzarla, ma il popo\.o. di Francia purgata l'interna Società,, seguì la forza espansiva che lo sp ingea per tutta Enropa. Il Piemonte fu vinto dall'armi di Bonaparte e da nemir,o divenne suo all eato. La Lombardia Hno allora gemente sotto il narc-otico dispoti smo dell 'Austria circondata da una coorte di patrizi si :cosse inalberò il frigio boretto, si armò ed un esercito di prodi quasi sorto per incanto difese e protesse la nuova costituzione.

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