Edgar Quinet - La crociata contro la Repubblica Romana

48 LA CROCIATA CONTRO posseder nulla, la libertà di credere o di non credere. Come non vedete che se la coscienza, vale a dire l'anima umana, non è più una proprietà rispettata, non v' ha più proprietà nel mondo? Supponete che questa società non abbia nemici, io vi dico che il pericolo non sarebbe men grande, dacchè ferisce da se stessa nelle proprie viscere. Del resto, noi possiam bene, ciò di cui non s'ebbe mai esempio in Francia, insultare, sputacchiare coloro che noi andiamo a combattere; noi possiamo calpestare il fiore della gioventù italiana, ma uccidendo gli uomini , strappare a qnegli uomini loro i frutti della lor morte' questo noi noi possiamo. Lo sforzo che noi facemmo per distruggerli è il principio della loro emancipazione. Nostro malgrado, questo sangue italiano che noi abbiamo versato a torrenti è la sorgente d'ora in poi immortale della indipendenza e della patria italiana. Che aspettavano essi di generazione in generazione tutti gli uomini, il cuore dei quali battè per la causa d'Italia? Che domandavano da Dante, Petrarca, Macchiavelli a Napoleone a Lord Byron, tutti i grandi intelletti che identificarono questa causa con quella dell' umanità stessa ? Essi attendevano un atto eroico che fondasse la nazionalità italiana, Quest' eroismo ebbe luogo. Facendo fronte alle più brave

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