Il ritiro delle truppe dall'Africa - Andrea Costa

colpevole leggerezz:i avete compromesse. Ritirate adun quo queste trup;.,e, che non sost1\ngu110,in Afric 1, la c:m.n della libP1't.:ì.e della giustizia; ritirate quella bandiera; e se amore di patria vi punJe; se credete che il progi·amma nazionale sia ancoi·n. da compiere e <lcbb:l corn't)iersi, non fra le strette tro!o <.liD0g:Lli, m:1 su altre montagne - su altre Alpi - ~0r1ti-oaltri nemici q11elb b:tnùicra f-ttda svo11tolare fiora– mellte (Applausi fragorosi e r,ridu eh Bmvo). Comd Noi ltalia11i, che cac,:iammn ieri gli oppressori; voi, molti dei quali avete tuttora ai pc1l;;i lo impl'Onte <.!ellecateno degli austriaci, noi p,>ssiamo a11d:u·e aLI imporre culle armi la così detta civiltù, qnclh civiltà, d1 cni siamo tanto mal– contenti noi, a de' p:1p,1ticlw 11:wno alla fi 1e, comt:l noi, il diritto alla lot'o inJipi,rnùenza1 Io, per mc ve lo dico franca- • ment,': q11antloRas-Alula che dicono nn ba1·baro, un selrng~Jo, • sc1·ivc con ta11ta dignità: « Perchè occupaste Sahat: eù uù.1 Non sonù questi territori abissi11esi1Tor11ate a Massaua e sa– re1110amici come prima. » io non mi posso tqttenere dal ri– curda1·e il vecchio grido nostro: « Rip~ssin l'Alpi e tornerem frat~lli » (Bene.' Applausi). Sì: in queste parole <lei R1s vi h:i non solo l'atTern1azio11e :id con-:etto di nazio11alità pcl' quan;o inf.mne; ma vi ha, altresì, il riciti rn10 dei trattati, che 8ahati Cll Uà. 111l'AIJ:ssinia. assicura:io. E se il diritto umano dev'essere ugnale per tutti, in tutti ùev'esse1·e ric0nosciuto, i11tutti deve esse1·e 1·i~pettato. (Applausi) E noi non possiamo mostrnre a, p:.>pulimeno colti ili noi che 11oi siamo migliori di loro, se 11011 rispettando ciò che \'O– glia1110 che in noi si r;spetti. Il che, iutenùiamoci beoe, non yuol mica d;re che noi dobbiamo lasciarli fare quel C'he ,·o– <>110110 o 11011 intervcuire nelle loro faccenJe. Al con'trario. ~oi dobbiamo opernre verso di loro come de' buoni padri opererebbero verso dei tigli: dobbiamo accettarli a perco1'!'ere la spinosa carriern cHla civiltà; dobbiamo so::1te:1erlinegli sfo1·zi,che far possono,.per progredìre; difenderci, non assali1·e. J1wece li opprimia.1110. Invece li stcrminia1110. Il cosidetto cam– mino della civiltù, è seminato di cacbveri. - Non hanno t'orse anch'essi, quelle popolazioni, e ti1·anni <la abbattere, e pregiu– dizi ed oppressioni e miserie, a cu, soggiacciono da seculil L'opera della ch·iltà in questo appunto doYrebbe consiste1·e: 11ell'aiutare i popoli p1·imit:vi a. sbarazzarsi da tutto quello da cui ci siamo sbarazzati noi - non già nell'importare violen– temente una civiltà, nella quale nui stessi stiamo tanto a di– sagio, che ci fa dire aJ O"'lli momento ((Cosi 0011 si può a11- da re ava11ti », e contro afta quale voi operai, voi piccoli pos- · sidenti, voi tutti uomini di cuore, seutite ad ogni istante di dov_e1·viribellare per poter progredire. Ed é per importare violentemente qucsta·civiltù, contro la. Bib,iotes-~ G'. _ Bianco

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