André Malraux - L'avvenire della cultura

valé la felicità di un popolo e che cosa vale la sua comunione, quando la si edifica con il concorso della polizia, al prezzo di un uomo su dieci confinato nei campi di concentramento sovietici'? Che valore può avere la comunione dei rimanenti nove, i quali a malapena osano guardarsi negli occhi, sapendo che possono esservi spie fra di loro e che il decimo è internato'?>> De Rougemont invita i presenti a riflettere sul fatto che se questi uomini forse non sono nemmeno in condizione di misurare l'intera portata e la vera intenzione della tirannia nella quale sono nati, coloro i quali hanno conservato il diritto e la possibilità di sapere, di conoscere e di informar~i, sarebbero imperdonabili se tacessero. Ltoratore prosegue dicendo che, se la manifestazione<<LtOpera del XX Secolo >>ha costituito nel suo insieme una protesta contro il fenomeno del totalitarismo di qualsiasi colore - protesta nel doppio senso della parola che è contemporaneamente rifiuto e testimonianza, - la çonclusione dei dibattiti letterari riconferma nel modo più esplicito la differenza fondamentale che esiste fra il pensiero libero e la propaganda. <<Nessuno di noi è giunto alla conclusione che alla disciplina totalitaria si debba opporre un fronte comune combattendo contro la propaganda con la propaganda. Sono sicuro che tutti noi approviamo lteccellente definizione della propaganda data da W. H. Auden nel corso di un dibattito: la propaganda è t uso della magìa da parte di coloro che non vi credonopiù contro coloroche vi credonoancora .>>Interrogandosi su quella che potrà dunque essere la risposta degli uomini liberi alla minaccia totalitaria, de Rouge27 BibliotecaGinoBianco

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