Valentin Gitermann e Georg Von Rauch - La nuova storiografia russa

È lecita pertanto la constatazione che nell'Unione Sovietica almeno una parte degli storici è in condizioni di poter svolgere la propria ricerca scientifica, ricerca per così dire politicamente neutrale, su temi che però non abbiano nulla a che fare con le contingenti necessità propagandistiche del regime. A tali studiosi è evidentemente permesso citare autori dell'epoca prerivoluzionaria o del tipo di un Pokrowsky, ormai caduto in disgrazia, citandoli a piacere così come noi siamo soliti fare nei nostri lavori « occidentali >>• . È altresì probabile che alcuni storici russi limitino di proposito le loro indagini a quei periodi e a quei set-- tori della loro materia che si presentano come i meno insidiosi dal punto di vista politico, e ciò appunto per evitare nella loro attività professionale qu.alsiasiconflitto con il regime al potere. La maggior parte degli studiosi tuttavia - e non potrebbe essere altrimenti -· si occupano di problemi che sono strettamente connessi col punto di vista politico. Marx, Engels, Lenin e Stalin vengono allora frequentemente citati nei loro lavori, anche più di quanto sia necessario. In genere si possono chiaramente osservare, in tutti questi lavori, gli indirizzi che mi sforzerò di indicare qui di sèguito. Il destino degli strati più umili e un ·tempo più oppressi della popolazione viene lumeggiato in ogni modo e posto sempre in grande rilievo. Parimenti vengono scelti come soggetti ·di minuziose indagini nel passato della Russia tutti quei prodromi e quelle tracce 14 • BibliotecaGinoBianco

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