Fernando Schiavetti - Le condizioni della stampa nel regime fascista

grado oramai di far sentire il proprio sindacato e Ja, propria influenza concreta non solo su l'atteggiamento politico ma su l'attività economica e professionale, su gli interessi famigliari e su l'esercizio di tutti i diritti civili (nessuno escluso) di O~'niC'it1adino. E tut,to ciò completamente al di fuori di ogni norma di equità e di ogni salvaguardia giuridica. 2. - Le prefetture tendono a ridurre la necessità. e la frequenza dei sequestri con gli avvertimenti preventivi (nomunicati per telefono o personalmente in via confidenziale) a non ocruparsi di questo o di quello, a non commentare,_ a limitarsi alle noLizie· u;ffi.ciali, ecc. Ecco - per citare· un esempio facilmente ritenibile - il testo del fonograrnma inviatodall'Uffie:io Stampa della PrefeLt,ura di Roma a la Voce Revubblicana il 15 marzo 1926, un giorno prima . che si iniziasse a ( bieti il processo, (per modo di dire) contro gli uccisori dell'on. Matteotti : « 8i vrega, nell'imminenza del processo 11Iatte0Ui, cli cittenersi scriipolosamente nel resoc,onto cilla varte essenziale evitandofotografie e sottotitoli apvciriscenti. Astenersi viire da 'qùalsiasi cornmento » Il che non ha impedito naturalmente che il Regime fascista, diretto dall'on. Farinacci pubblicasse, in dispregio alle raccomandazioni del Governo o a fedele interpretazione della loro portata, un bel ritratto del principale imputato Amerigo Dumini ! 3. - Con procedimento di 0arattere sempre fcimigliare (oh, il governo fascista è veramente pa.terno come, in un certo periodo, i I predecessor suo grande!), si va sostituendo pian piano al provvedimento u[fi-- 18 r bhoteca Gino Bianco

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