Emidio Zoli - Sul commercio de' grani nello Stato pontificio

21 Parr. Facilissima figliol mio. Ma qui non è t otto. lo "fOglio dimostrarvi che la Legge oltre essere iniqua t!d inutile sarebbe anche dannosa al povero per c11i si farebbe. - lUa ora è lardi ed io debbo recitare ancora l'Ufficio. - Bevete mio caro; o andate in paoo. Pop. Alla sua salute Signor Parroco. - lllille gruie. - Jllarta buona sera. DIALOGO III. Parroco Popolano e lar!a Mat. Venite Mastro Cecce, il padrone non è ancora tornato dalla sua solita passeggiata; mi fa specie anzi la sua tardanza, ma può star poco a venire. Accomodatevi mastro Cecco: mettetevi a sedere. Pop. Grazie buona 1\lat'ta. Voi siete molto garbata. Ma r. Scherzate 1\Iastro Cecco !... ~la seppure sapessi un poco le creanze lo dovrei al mio nuo1•o padrone, che è di quelli che il Signore manda in capo a un cento. Che uomo ~!astro Cecco, che uomo! Sa di tutto. PaJ'e cl•e egli sia nel cuore delle persone. Jcri 1ìgurate1•i; 11oi al tre serve qualche volta.... sapete bene quello che accade quando si va fuori ..... insomma cosi...... mi era f ermata se 1•olete un poco a fa vellare per la 1•ia con quella persona che sapete.... è uua deboleu.a di dodici anni .... e quando il male si è invecchiato non se ne guarisce più.... ma poi sono contenta percl.è non faccio

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==