- 4-Òparte diretta ali' utile di quella produzione,noi saremmocon, tenti anche di questo. Ciò che però noi diciamo è che quelle macchine non vanno tolte al proprietario attuale, per attribuire la proprietà di esse ad nna società, che regola poi secondo il proprio placito la produzionee la distribuzionedella ricchezza.Ed io, o Signori, poichè il tempo mi manca, dolo rosamente, non mi tratterrò sull'ultima parte delle opposizioni del mio egregio avversario. Io ho detto, e lo ripeto, che tutta. la costituzione sociale, basata sul collettivismo, ci sembra assurda percbè piena di inconvenienti,che si produrrebberonecessariamente. Tali inconvenientiriguardano tanto i mezzi di organizzazione della produzione,quanto la distribuzione della ricchezza, e principalmente if mezzo di formare e costituire lo Stato, e la direzione tecnica del lavoro. PRESIDENTE. - L'oratore attuale continua ancora per dieci minuti, concedendoaltrettanto al suo contradittore, e rinuncia così ad una replica ulteriore dopo lui. Il Prof. Murri continua lo diceva come noi riteniamo impossibile la costituzione della società collettivistica perchè appunto in seno ad essa si deternrinerebbero immediatamente e necessariamente tali inconvenientida. venire a distruggerla nel ,pih breve tempo possibile. Il mio avversario ha detto, e sono lieto di questa constatazione,che è impossibileesigere dagli uomini una rinunzia perfetta al proprio egoismo.Ebbene, io dico, non v' è collettivismo so non v'è produzioneregolata, non già dell' interesse di chi lavora, ma del!' interesse di tutti. Percbè è naturale ed evidente che vi sia sempreuna opposizionenaturale fra l'interesse mio e quello degli altri. Nessuno potrà fare degli uomini così integralmentealtruisti, che essi possanoesistere in una società, nella quale è rimesso alla libera volontà dell' individuo il lavorare per sè o per gli altri. . E qui. il mio avversario per aprire, quasi direi un piccolo Biblioteca Gino Bianco
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