Romolo Murri - La Chiesa e il collettivismo (contraddittorio Murri-Bertelli)

- i1 - questo fattore è lj attività umana neile sirn creazfon1pih alfè, è la forza creatrice dell'ingegno, la forza creatrice della volontà · la forza luminosa che alle volte crea la ricchezza nelle sue forme ruicrliori.Ora, nella società ventura, voi potreste forse (io nego O anche questo) trovare modo di retribuire il lavoro ma come retribuirete la intelligenza creatrice, l'attività che 'inventa, la volontà che ordina, come retribuirete tutto ciò? Non lo retribuirete certo col modesto salario che si dà al lavoro, essa è forza che l'uomo si crea per sè medesimo e quindi anche ricchezza. Noi vogliamo che queste grandi forze creatrici non siano un mezzo di sfruttamento e di usurpazione; ma è necessarioche esse rimangano, non dirò solo pel progresso,ma per la vita medesima della società. Parlando solo di laroro e salario voi diminuite e· abbassate la società fino all'ultimo suo lirello, invece noi vogliamo che lavoro e salario si sollevinoe si alzino a qnella bella e nobile sfora dove tutte le attività dell'uomo si danno la mano affinchè la società progrediscae affinchè il bene sociale si riversi in tutti. Inoltre, o Signori, voi trovate come una societàcollettiva è anche impossibile perchè vi riescirebbe impossibile sciogliere queste due questioni: innanzi tutto l' organizzazione del lavoro, in secondoluogo la distribuzione della ricchezza. Ma come fareste, o Signori, ad organizzare la produzione in una società collettivistica? A chi e in qual modo affidereste la forza, quella terribile forza che è la direzione tecnica di tutta quanta la società? Come fareste a stabilire il lavoro, che deve esser dato a ciascuno? Come fareste a stabilire i limiti della produzioneo a produrre solo tanto di una data merce che non ecceda le esigenze del mercato? Come fareste a distribuire la forza del lavoro e a dare a ciascunoil lavoro che gli è necessarioper vivere? O Signori, il collettivismo presentato così genericamente può sembrare persuasivo, ma quando voi andate ad ésarninare l'intimo macchinismoche dovrebbe reggere questa società, quando voi vi fate a vedere in che modo dovrebbefunzionare l'individuo per lasciar posto ad un meccanismod' orologionel qualP.ciascunoprendessela p_arteche è richiesta da un certo concetto che della società s1 sono formati alcuni che la diricrono allora vedrete affac- • • • e ' c1ars1e molt1plicarsi le difficoltà. Io so bene che i socialisti · rifu~gono d~ queste considerazioni,che essi ci dicono,che non voglionoant1~pare la società ventura, vogliono soltanto mo2 Biblioteca Gino Bianco

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