Romolo Murri - La Chiesa e il collettivismo (contraddittorio Murri-Bertelli)

- 16 - le migliori attività del partito, fino a segregarlo da quelli che si chiamano elementi anarcoidi e rivoluzionari, perchè questi meglio che sul progresso attuale della società contanosui progressi venturi- di una società nuova che è ancora interamente da fare. Ed ora, o Signori, debbo venire alla seconda parte delle mia risposta, mostrare cioè che una società collettivista non è possibile per le impossibilità intrinseche, o meglio per la contraddizioni intrinseche che essa racchiude. Lascio da parte 1 che la stessa economia, come io diceva, non sa indicarci le regole che domina.nola produzionee la distribuzione della ricchezza. La più grande incertezza regna ancora su questo campo e nessuna previsionepuò essere giustificata dalla scienza economica. Ma poi, o Signori, vi è di meglio: innanzi tutto l' appropriazione dei beni necessari alla esistenza e alla indipendenza degli individui e delle famiglie è necessariain qualunque società. Il collettivismo voi lo trovate nella storia, ma lo trovate come forma economicadi civiltà poco evoluta, nella quale gli individui si fermavano e dovevano fermarsi ai loro soli interessi economici; ma quando gli scopi della società si allargano, quando la vita politica si sviluppa, quando gli uomini si propongonosempre nuovi scopi alle loro attività, allora è necessario che l' individuo abbia una personalità così potente da non dovere esser soggetta ad oppressione, allora è necessario che la vita di famiglia fioriscae che nella famiglia si evolvanole migliori attitudini; infine è necessarioche tutta direi quasi la vita politica sia adattata a questa indipendenza, a questa dignità dell'individuo che viene a lui dall'avere in mano i mezzi per l' esistenza; poichè il giorno in cui nessuno avesse in mano i mezzi per la sua esistenza, tutti, o Signori, saremmo servi, tutti dipenderemmo da coloroche ci metterebbero nelle mani il modo di vivere. Così anche, o Signori, è impossibile, per quanto voi vi andiate stillando il cervello, poter distinguere fra beni produttivi e non produttiv'i; tutti i beni possonoessere produttivi ed anche in qualche modo fuori delle grandi proprietà, tutti i beni potrebberoessereconsiderati non già come produttivi, ma come voluttuari, dentro i limiti che le condizionidel lusso permettono agli individui. Se voi esaminate la produzione, trovate che non è solo il lavoro che fa la ricchezza, ma che c' è un altro fattore, e Biblioteca Gino Bianco

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