Achille Castagnoli - I borghigiani di Faenza

46 ftla vanamente ognor ... - Gli sgorga un fiume Dagli occhi, e s' interrompe , e invan parole Per più fiale sprigionar fa prova. Jn quella, allo gridor nella propinqua Aula risuona. Stupiti le ciglia Tutti a un punto convertono ali' uscita; Ed ceco, urlando disperatamente E trapassando le commosse guardie , Del fanciullo la madre a lui gillarsi, Spalancala le braccia , il crin scomposta , Eslerefalla il volto. Lungamente A sè lo strinse, ma di vita il senso Venne a smarrir la misera sul pello Dell'adorato unico figlio. Avvinto L'una ali' altra le mani, ahi lasso! è nulla Del sostenerla ; e come morta cade. Ciascun del seggio si rizzando , accorre Alla svenuta, e di soccorsi è largo. - Sorgi, è salvo il tuo Vito! - t salvo è salvo, 'folla echeggia la sala. Un vivo applauso De' sergenti succede. Impietosito li preside medcsmo impera i ceppi Sciogliersi a Vito , e 'n libertà non manco Andar Fernando. A sua magion ciascuno Assoluto si rende. Egra la foglia Trovò Fernando , e lullavolla incerta Del destino del padre. Ebberla in cura Pietose amiche, e lui dicean fuggilo , nra salvo , e in loco appien sccuro. li riso Al ritorno di lui breve ritorna Biblioteca Gino Bianco

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