Bonaiuto Del Vecchio - Sugli ultimi fatti di Bologna

41 che il loro capo aveva promesso che se fossimo caduti nelle loro mani ci voleva fucilare ? - È vero , ma siam sempre là : noi siamo italiani e loro son tedeschi. - Hai ragione, riprese il primo l' italiano dev' essere generoso, e sì dicendo , esce ratto del Cortile del Palazzo ov' e rano i prigioni, prende seco una Bottiglia di vino e corre a bere con quelli. Ecco che cosa è il popolo italiano per sua fatalissima sventura. Il suo cuore e la sua affinata civil~à . ' furono, sono e saraano i suoi più crudi nem1c1. Ritorniamo a Bologna. Il giorno 9 essa pre· sentava uno spettacolo che mal potrebbesi rilevare con la penna. - 11 Popolo sovrano e vittori oso era tutto in armi e guardava le Porte, le mura ed i punti più importanti della Città; e quasi quasi, tant'era il suo entusiasmo, avrebbe desiderato di misurarsi nuovamente coll' inimico. Ad ogni tratto udivasi Ja voci lontane eccoli eccoli, ed un eccoli , eccoli, ripetevasi dai vi cini armati che pron ti accorrevano all a b ramata Jotta; ma il nem ico non compariva e tutti ritornavano ai destinati posti. Nel corso di quel giorno e idi; altri appres - so, alcuno de' nostri villici portarono festosi i prigioni che avevan fatte per le campagne ; e fra l' altre scene che offrironsi io que' dì, una fermò la mia attenzione ed ebbi luogo' a vedere come il popolo anche in mezzo alle faccende le più serie sappia trarre il ridicolo e val ersene a suo trastullo. - Quattro del contado ave· vano fatti prigioni due Dragoni ad un mig lio incirca da Bologna, e disarmatili , due di ess i &i

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